lunedì 27 maggio 2013

Taggatto

"pronto?"
"Trantor. Sono #violoncellista."
"ehi."
"sei gatto."
"eh?"
"gatto."
"ne sei certo?"
"sei gattissima."
"ero convinta di essere cane"
"no."
"vabbè allora sei gatto anche tu"
"sì. Gattaccio da strada"
"ti azzuffi?"
"sì. E ho letto il tuo blog"
"..."
"morto dalle risate."
"(:"
"ma voglio il mio tag"
"non ti sei offeso perché ho riportato il post sui sacchetti?"
"naaa, ma che scherzi?"
"bene."
"voglio il mio tag, ci tengo."
"ok."
"ma di cose porno non ne scrivi?"
"no."
"..."
"..."
"ma proprio n..."
"no."
"..."
"non su questo blog, non mi viene."
"ah."
"dovresti aprire tu un blog, cazzo, scrivi così bene"
"sai che mi hai fatto venir voglia?"
"dai!"
"comunque voglio il mio tag."
"... sì, l'ho capito."
"gatto."
"cane"
"gatto. Ho un gatto giusto qui con me, nel trasportino"
"oh darling"
"tag. Gatto. Ciao."
"ciao."
"tag."

mercoledì 22 maggio 2013

Potrebbe piovere


Loro sono in tre, e sono le 8.42 di mattina.

Interno di un cortile spoglio degli anni '60, tutto intorno il Pio Istituto di Santa Maria Correttrice del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo Re dei Giudei, al centro un palco per i concerti all'aperto.

Intorno frotte di suore grasse in maniche di camicia, frotte di cinni urlanti di età anni 6, frotte di preti gobbi senza una mazza da fare.

Un enorme telo disegnato con ogni probabilità da gen verde ubriaco con colori a caso avanzati a caso da una tintoria sotto la ragione sociale di un daltonico copre la statua di Santa Maria Correttrice del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo Re dei Giudei nell'adorabile tentativo di meglio pubblicizzare Santa Maria Correttrice del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo Re dei Giudei presso le masse.

Sono in tre, e sono ancora le 8.42 di mattina.

"suor Cannella, vuole cortesemente mostrare alla direttrice Trantor il palco del concerto di sabato con il suo coro?"
"sì, don Sughero. E' là. Porteremo il nostro mixer e le nostre casse e blablablabla rinfresco di torte blablabla processione e blablabla pubblico delle grandi occasioni blablabla se dico che è sacro vuol dire che è sacro! ma comunque blablabla prega per noi peccatori blablabla cavi jack santa beretta molla bla. Avete un pianista?"
"sì suor Cannella, il nostro #pianista Puglie…"
"bene, attaccheremo la tastiera al mixer allora"
"splendido"
"splendido."
"sì, ma in quanti siete?"
"20"
"splendido"
"splendido"
"splendido!"
"splendido."

Sono le 8.43. 

In circa 56 secondi i tre - di cui uno con la gobba, una più simile a suor Germana che impasta la sfoglia picchiando Totti con un mattarello e una con lo stato psichico di una banana - hanno già finito di organizzare il solito #complicatissimo concerto col coro all'aperto che solo io posso trovare (CCCC-ASIPT).

"bene ottimo cara la mia ragazza io torno al lavo…"
"e se piove?"

Caccia due urla a un cinno che scorrazza allo stato brado e a don Scontrino che gironzola sguinzagliato intorno alla fontana particolarmente interessato ad un tombino.

"eh?"
"se piove."
"ma non piove"
"però potrebbe piovere"
"no."
"ma sì."
"se dico che non piove!"
"allora non piove"
"se non piove non piove."
"…sì. Ma nel senso, (attenzione!), seguitemi: e se la sera del concerto piove?"

Mi guarda come le mie ballerine rosa guardavano venerdì scorso l'acqua alta a Venezia in piazza San Marco e si tira su le maniche.
Sbuffa.
Non si arriva a 14 gradi.

"non piove."
"…"
"…"
"…"
"suor Cannella…"
"suor Cannella"
"suor Cannella."
"Santa Maria Correttrice del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo Re dei Giudei non fa mai piovere, il 25 maggio."
"allora non piove?"
"non piove."
"ok, ma è seria?"
"sì."
"…"



["psst se piove andiamo in chiesa", mi sussurra con fare carbonaro all'orecchio don Sughero mentre Cannella non sente.

Io boh, sono sempre stata meglio con gli uomini.]

sabato 11 maggio 2013

Il treno ha fischiato (niente di che, davvero)

Siccome quello #pugliese e quello #calabro non bastano questa è la storia di #pianistaRomano.


E' riccio come #pugliese, più basso di #calabro e meno compagnone. Non è bello.
Non l'ho mai visto senza camicia, ha gli occhi intelligenti, gli piace raccontare.

E' il terzo giovane pianista migliore al mondo, ha 26 anni e insegna in conservatorio in #grande isola; ha vissuto in Olanda, fa concerti in tutto il mondo e non sta matematicamente più di 5 giorni nello stesso posto.

Ogni volta che viaggia dimentica un capo di vestiario in un taxi, o nella mia auto.

Siccome ha perso un aereo, è dalle mie parti e vuole approfittare della mattinata per studiare su di un pianoforte mezza coda alle 22.34 del 30 aprile mi telefona, chiedendomi se posso aprirgli la scuola di musica il mattino dopo.

"certo, amico mio. A che ora arrivi a #mioPaesucolo?"
"9."
"...hh."
"scusa."
"tranquillo."
"ti rovino il Primo maggio"
"non importa, tranquillo. Alle 11 faccio comunque lezione"
"bel Primo maggio"
"già. A che ora vai via?"
"riparto alle 15.41 per Milano"
"ok, io e #cugina Lurker Lucy - che è ospite da me - prendiamo lo stesso treno e ci fermiamo a #città per un giro. Dove hai l'aereo?"
"boh."
"come boh?"
"o Linate o Malpensa, chi si ricorda"
"proprio uguale"
"no, ma tranquilla. Vedrò domani, ho tempo. Mi arrangio."
"..."

Insomma la mattina dopo arriva, il treno è in ritardo io sono in ritardo quindi lo rintraccio faticosamente al bar "Puccio" della via della stazione con la sua camicia a quadretti, un bombolone e 7 baffi di cioccolato sulle guance mentre è impegnato in amabile conversazione con accento romano con il coloratissimo gestore campano "Sabatino".

Lo lascio quindi al suo destino al mezza coda della scuola in vista di non so quale concerto importantissimo in Russia, corro a far lezione di solfeggio e alle 12 torno da #cugina Lurker Lucy, la quale nel frattempo ha potuto godere dei privilegi di una di quelle giornate in cui gli altri di solito riposano. Tipo dormire.


Ore 15.20, in macchina, io #romano e Lurker Lucy andiamo tutti in stazione

"sei riuscito a studiare bene?"
"sì benissimo, grazie Trantor"
"e quindi sei proprio pianista di lavoro?"
"sì, infatti"
"che bravo. Quindi avrai studiato solo quello"
"mah, ho anche una lauretta, ma robetta"
"ah dai! Complimenti, cavolo!"
"no, è robetta. Solo una triennale, niente di che."
"a me veramente risulta che tu sia laureato con la lode"
"sì, ma niente di che, davvero!"
"beh, e in cosa ti sei laureato?"
"fisica."
"..."


Ore 15.30, siamo sul binario

"ho fame. Vado a prendermi un trancio di pizza al bar qui nella via"
"..."
"il treno è ai 40, lo sai, vero?"
"sì sì, non preoccuparti. Torno subito."
"ok."
"ok."



Ore 15.34

np.

Ore 15.35

np.

Ore 15.36

np.

Ore 15.37

Il treno per la prima volta nella storia della repubblica viene annunciato in orario.

Ore 15.38

"ma dove cazzo è"
"ma cosa..."
"ma, e le sue valigie?!"
"se lo perde che facciamo?"
"ha un aereo a Milano Dio santo"
"se lo perde salta il concerto in Russia"
"non sa neanche se a Linate o Malpensa"
"il prossimo treno è tra un'ora"
"dove cazzo…"
"ma cazzo!"
"cazzo!"

e simili.


Alle 15.39 e 35 secondi un puntino riccio con un oscuro cartone bianco di dimensioni approssimate 40x40x7 cm in mano compare alla distanza di circa 700 metri in avvicinamento a velocità costante.

Alle 15.40 e 22 secondi, proprio mentre il treno ferma al binario, mentre Lurker Lucy sta ridendo di gusto e mentre io sono divorata dall'ansia #romano sudatissimo si butta sul binario, raccoglie al volo il trolley e salta sul predellino, contemporaneamente ringraziando perché gli sto tenendo il maglione e la borsa e commentando stupito "quello che non capisco è perché non ha fischiatooo!".


2 minuti e 4 settimane di vita in meno dopo, sul treno.

Lui apre il cartone con la pizza fumante con lo sguardo di Yoghi davanti a un cestino del pranzo dimenticato da un senatore democratico in una radura di Yellowstone, Lurker Lucy lo guarda sorniona e io non ho ancora deciso se sciogliermi i capelli.

"credevo che fischiasse, cazzo"
"?"
"..."
"facevo affidamento su quello, se avesse fischiato avrei saputo che stava entrando in stazione"
"mica sempre fischia, sai"
"ma poi scusa, anche se avesse fischiato entrando in stazione non avresti comunque avuto il tempo di prendere la pizza e fare 700 metri di corsa"
"era psicologico"
"ah."
"..."
"alle 15.30 vado al bar, alle 15.31 ordino, alle 15.32 Sabati' inizia a fare la pizza, alle 15.36 è pronta, alle 15.37 pago, alle 15.38 corro, alle 15.40 il treno fischia rassicurandomi mentre arrivo sul binario e saliamo tutti e 3 sul regionale come da programma"
"sei proprio un fisico" 
"lo so"
"non mi aspettavo ti facesse la pizza vera, però."
"e io che non fischiasse."

E' ancora il Primo maggio, dopotutto. Guardo fuori dal finestrino e stringo gli occhi per la luce.

"il treno ha fischiato, Pirandello"
[#romano sbocconcella la margherita con gusto ma più educatamente del previsto] "mmh?"
"Il treno ha fischiato, è una novella di Pirandello"
"ah."
"..."
"solo che lui non viaggiava mai"
"eh?"
"il protagonista. Stava sempre chiuso in casa o in ufficio, e non viaggiava mai"
"poi una sera sente il fischio del treno e cambia tutto"
"e poi esce?"
"no."
"..."
"il contrario di te"
"il contrario di me"
"il contrario di te."

Sorridiamo come tre idioti seduti in un frutteto dello Utah.

Lui alle 15.46 è già a metà della margherita, sorride soddisfatto ma gli si sente cervello ronzare.

"insomma, io pensavo che fischiasse."

venerdì 10 maggio 2013

E' lui


Nella biblioteca dei pazzi di conservatorio, entra Utonto Enigmista (UE).

"ciao! Posso aiutarti?"
"sì. Cercavo delle musiche per corno, di Metiuuh."
"Metiuuh? Scritto Matthew?"
"h, sì."
"per corno? Qui dal catalogo non risulta nessun Matthew compositore di cose per corno"
"ah. Allora forse era Matiz"
"Matiz, vediamo. ... No, neanche. Ma sei sicu..."
"prova Matis"
"no, neanche. Senti, non hai proprio altre informazioni?"
"il cognome non me lo ricordo, però si chiama Erik"
"...Erik. Ok, vediamo."
"..."
"ma sei sicuro?"
"ngh, però sicuramente Erik. Con la k."
"..."
"..."
"guarda non per dissentire, ma qui non c'è nessun compositore per corno che si chiama Erik, e neanche nessun Matis o Matiz o Matthew o Metiuuh proprio."
"no?"
"no."
"..."
"però guarda, effettivamente c'è un Matys"
"ah ecco!"
"...Karl."
"non Erik?"
"Karl. Karl Matys. "
"non Erik Metiuuh?"
"no."
"allora è lui."


In Matrix devono aver cambiato qualcosa, ho un déjà vu terribile.


[courtesy of #collegaG.] *

venerdì 3 maggio 2013

Riconoscere chi si è lavato i capelli e perché

"ma com'è, fra etero?"

#bassoG. mette giù il calice di lambrusco e si arrotola le maniche della camicia, io invece mi passo le dita fra i capelli lavati ieri e guardo in alto, verso i tigli.

"com'è provarci fra di noi, dici?"
"esatto"
"..."
"non saprei"

C'è vento. E' molto dopo mezzanotte, ma fuori ai tavolini si sta ancora bene.
La prova col coro mi ha svegliata, anche se sbadiglio.

#bassoG. sorseggia il lambrusco, #tenoreOne ci guarda divertito e aspetta una risposta.

"mm non lo so, dipende"
"a volte succede subito, a volte no"
"a volte si è prima amici, e allora è un casino"
"se si è amici è davvero un casino"
"a me ad esempio non è mai capitato di stare con persone conosciute lì per lì"
"davvero? A me sì"
"a me no, erano tutte mie amiche quelle che mi piacevano"
"un fottuto casino"
"un fottuto casino."
"ma tipo, se ce ne fosse una che ti piace"
"sì"
"cosa faresti?"
"mah, le manderei un messaggio esplorativo su facebook"
"fai bene a non perdere tempo, G"
"dici?"
"sì, abbiamo 30 anni, inutile cincischiare. Se una ti piace e ti sembra che ricambi diglielo, provaci. Se va male hai risparmiato tempo, se va bene hai guadagnato tempo"
"già, il tempo"
"il tempo"
"il tempo, già."
"già."

Due ubriachi urlano nel vicolo, il cameriere ha già rotto i maroni con le sue battute da hipster barbuto.

"il punto è capire i segnali"
"le donne di solito li mandano"
"sempre?"
"beh, se è interessata a te senz'altro. A esempio, quando uscite si vestirà bene"
"m."
"e si sarà lavata i capelli"
"ah!"
"senz'altro, te lo garantisco"
"e come faccio a capirlo?"
"come fai a capire cosa, scusa?"
"se si è lavata i capelli!"
"..."
"..."
"..."
"beh no cioè, certo che lo so, era una battuta, ahahah!"
"...ah"
"ahahah!"
"ahahah."
"ah-ah."
"..."
"..."
"..."
"no, seriamente. Come si fa?"
"G, mi spaventi."
"dimmelo."
"tipo sono fini, e profumano. Io, ad esempio, quando me li lavo li lascio asciugare legati e..."
"perché?"
"perché non sono capace di farmi la piega dietro. Insomma comunque sono bagnati e li lego, ok?"
"ok"
"ok. E poi?"

Mi guardano come due bambini incantati allo zoo di Berlino.

"quando sono con uno che mi piace li slego"
"..."
"..."

Un'ambulanza.
#bassoG. controlla i messaggi su facebook, io decido di lasciarmi crescere i capelli.

"a volte nessuno dei due ricorda chi ha iniziato a provarci"
"sì"
"succede quando ci si piace davvero, entrambi"
"sì, è così"
"allora viene tutto così facile, così veloce"
"succede e basta"
"io non riesco a fare i giochetti, mi piace essere franca"
"io subisco un po' il fascino delle fighe di legno, invece"
"io forse sbaglio, ma non ce la faccio a non essere sincera fin da subito"
"anche io probabilmente sbaglio"
"forse io ho sempre sbagliato"
"forse anche io ho sempre sbagliato."

#tenoreOne sorride beffardo come al solito, affogando una patatina nel ketchup.

"quindi è a cazzo, mi sembra di capire"
"alla cazzo, sì"
"lo sospettavo"
"effettivamente"
"alla cazzo?"
"alla cazzo"
"proprio a caso"
"alla cazzo"
"alla cazzo."