mercoledì 22 aprile 2015

Svilupparsi in verticale AKA Vecchioli del cazzo

Non ci posso credere. Tutto appena successo, vi scrivo in diretta con #collegaG che ride accartocciata dietro il monitor della #biblioteca dei pazzi di conservatorio.

In pratica devo catalogare un volume, cerco sul catalogo nazionale per vedere chi ce l'ha, trovo un record poco chiaro posseduto da 7 biblioteche (spoiler: solo 2 su 7 rispondono al telefono, le altre da sito risultano aperte ma epic fail).

Decido quindi di chiamarle andando in ordine finché non trovo qualcuno che può confrontare al telefono il frontespizio con me.
Roba da tutti i giorni, ci si mette un minuto a far tanto, niente di che.

Alzo il telefono, ma prima vorrei che sapeste che, per la prima volta da quando questo blog esiste, farò NOMI PRECISI.

Mi sono rotta i coglioni di coprire della gente che non se lo merita, e soprattutto non voglio privarvi per alcun motivo del divertimento di giocare anche voi al medesimo esperimentoh!

Per cui, oltre al mio gruppo sanguigno (A+), potrete disporre finalmente di luoghi, nomi, numeri civici, numeri di telefono e mail! Finalmente fatti, non parole!

Ma andiamo con ordine.

#1 

Questa la pregevole conversazione:

"EH PRONTO."
"... pronto, parlo con la Biblioteca?"
[già scocciato] "beh, la Biblioteca dell'Associazione [scandisce perché sono scema] MAESTRO LIPIZER, sì"
"ah, ecco. Buongiorno, chiamo dalla #biblioteca dei pazzi di conservatorio di #città senza fiume, vorrei cortesemente confrontare un volume che sto catalogando con l'esemplare in vostro possesso, questione di pochi secondi, posso parlare con lei?"
"no no no no no guardi signorina, noi qui mica abbiamo frontespizi scansionati immagini sul computer foto e roba simile blablabl"
"no ma guardi, che c'entrano le foto, devo solo confrontare il frontespizio in diretta. Se va a scaffale un attimo e prende in mano il li..."
"senta ma noi qui siamo in una situazione particolare come tutte le biblioteche eh! Sa i tagli sa il governo sa la crisi e poi la biblioteca del [scandisce] MA-E-STRO LI-PI-ZER è tutta sviluppata in verticale per 4-5 metri proprio in alto eh quindi io come faccio signorina mica posso fare tutto qui servono giovani e poi mica abbiamo scale con rotelleeee ma scherziamo! Senta signorina, se mai lei ci scrive e prima o poi noi le rispondiamo. Ecco."
"scusi, ma io come potevo sape..."
"no, ma blablablablanche se noi qui facciamo cose abbiamo concorsi concerti cose mica possiamo stare lì a fare tutto in biblioteca [...?] signorina qui poi la biblioteca si sviluppa in verticaleeee [ama molto quest'aspetto della questione, ndr] e ci vogliono giovani, giovani, giovani!, io sa quanti anni ho?! E vorrebbe che io andassi su dalle scale che mica hanno le rotelle ahaha!!! Ma scherziamo e bl..."
"CHIAMO QUALCUN ALTRO, nessun problema."
"no ma ci scriva! Ci scriva!! Ci scriva e dopo che abbiamo fatto tutte le cose che ci sono adesso forse poi nei prossimi tempi avrà una rispo"
"no, grazie. Buongiorno."
"...4-5 metri e mica ci sono rotelle sulle sca..."
clic.

Non ho esagerato neanche una virgola, anzi forse ne ho pure dimenticate.
Provate, registrate poi mi dite.


Ma veniamo al

#2


Questa la pregevole conversazione:

"seee prooondooo Carafa."
"ehm buongiorno, parlo con la biblioteca Pilati?"
"ecché, Carafa, seee!"
"eh, ok. Dunque, chiamo dalla #biblioteca dei pazzi eccetera, vorrei cortesemente confrontare un volume che sto catalogando con l'esemplare in vostro possesso, questione di pochi secondi, posso parlare con lei?"
"eh?"
"VORREI CONFRONTA..."
[scocciato-ironico come solo certi napoletani misogini sanno essere] "signorì, ascolti. Io sono un ragazzo, un ragazzo che tanto tempo fa aveva 80 anni." 
"..." [silenzio, probabilmente aspetta che io rida]
"un ragazzo, che ama andare al mare."
"..."
"amo andare al mare ed è ddallà chevvengo proprio adesso"
"..."
[con sufficienza] "chiami di mattina, eh signorì? Di mattina, alle 10, di mattina, eh?"
"sì, ho capito. Solo che sul sito gli orari dicevano mercoledì ore 15-19."
"eccheccivuol fare, mica devo fare io codesto lavoro, e io qui sono solo signorì"
"ah ma certo. Vabbè, ok."
"di mattina"
"sì ho capito. Salve."
"sal..."
clic.


Allora avete capito?

Quando siete giù di forma, quando piove, quando vi hanno rubato la bici, quando ammazzereste colleghi, clienti o utonti con un bastone componete lo 0481547863 oppure lo 0815513691, magari di mercoledì pomeriggio, così si spera che i turni là (ammesso che conoscano il concetto) siano gli stessi, interloquendo così:

"buongiorno, chiamo dalla biblioteca musicale di X, vorrei cortesemente confrontare un volume che sto catalogando con l'esemplare in vostro possesso, posso parlare con lei?"

LE RISATE!

mercoledì 15 aprile 2015

La Cicipìda (Fenomenologia della Corista col porto d'armi #2)

So che se il karma si è abbattuto a fondo su di me è stato solo per un motivo: non vi avevo ancora raccontato di questa idiota.

La Corista col Porto d'Armi. 

Un esemplare pernicioso, dai capelli bianchi, nessuno ha ancora capito se zitella o vedova o - se sposata - comunque più in odore di suora laica anzi che no.

La prima puntata, fondamentale per tenere in piedi il mondo così come lo conosciamo, è qua.


Situazione #1 - La prova del coro

La disamina, come detto, è già avvenuta qui

Sono didascalica, ma capite bene che se una dichiara "porto al poligono il mio nipotino Timmy perché tanto lui spara anche nei videogiochi" è il minimo che possiamo fare, andare per ordine, almeno noi.
Piero Angela sarebbe orgoglioso di noi, almeno lui.


Situazione #2 - Prova d’acustica prima del concerto

Il coro del direttore Puffetta, in cui la CcPA o CcPd’A (Cicipìda) canta di solito e in cui io canto saltuariamente, per aiutare, sta provando freneticamente i pezzi prima del concerto.

Come riconoscere la Cicipìda? Semplice, è quella che si tira dietro un cane nel cestino.

Il coro di Puffetta è agitato, come è normale prima dei concerti, per cui non è che ci sia tutto questo bisogno di una deficiente idiota che come lavoro principale crea scatole di entropia.

Tuttavia appena arrivate la Cicipìda vi saluta clamorosamente, interrompendo la prova di #delicatissimo Pezzo e costringendo tutti a riprendere da capo solo perché lei, per qualche motivo insondabile (vuole venire a cantare nel vostro coro), vi adora.

Mentre Puffetta sospira stremata la Cicipìda, nell’ordine, scartabella rumorosamente per trovare #delicatissimo Pezzo nel raccoglitore, informa tutti che “ah ma io non ho mica messo in ordine i pezzi eheheh ihihihi” pensando che la cosa susciti un’immediata sororale comprensione fra i soprani (la gente vomita pensando a quando durante il concerto scartabellerà avanti e indietro immortalando per sempre l’imbarazzante momento nella filmina girata da Ferrari Velio, antico zio della corista bionda), accarezza il cane, parla col cane, racconta una barzelletta, emette piccoli urletti perché lei alle prove stava tra Ida e Sandra mica tra Jessica e Samantha anche se una volta si era trovata molto bene con Bruna, corre in bagno interrompendo #difficile Pezzo perché le scappa come all’asilo, riceve 3 telefonate diverse di parenti che invece di guardarsi dov’è la chiesa su internet sono finiti in un padiglione dell’expo senza benzina, parla col cane.

Puffetta la trafigge col pensiero, voi maledite il giorno in vi siete dichiarati pacifisti (o whatever).

Il cane è al sicuro nel cestino.


Situazione #3 - Concerto

E' ovvio.
Se non si sono messi in ordine i pezzi poi va a finire che mentre si sta per attaccare si scartabella rumorosamente peggio che alla recita delle elementari dell'amichetto Andreino.

E' chiaro.

E' anche d'obbligo commentare "abbiamo fatto schifo ahahaha" ad alta voce verso di me mentre il pubblico ascolta in silenzio, fra un pezzo e l'altro, fermando per sempre il siparietto nella storia delle filmine parentali di mezzo coro.

E' anche molto logico vestirsi di grigio scuro invece del nero richiesto, o sbracciarsi verso un punto indefinito a 50 metri in fondo alla basilica (forse un affresco del Correggio) salutando freneticamente con la manina e sussurrando "Veliooooh Veliohhh Veliooooo!!" finché uno sconosciuto in giubbino da pescatore non fa accidentalmente un cenno col gomito guardandosi indietro e chiedendo col labiale un colpevole "chi, io?", dimostrando così una bizzarra conoscenza di principi fisici quali distanza, frequenza, prospettiva, coerenza, decenza ed età adulta.

Il cane è al sicuro nel cestino, in sagrestia.


Situazione #4 - Überraschung

Credete ormai di non dover più sopportare certe cose cazzo, quando ecco che incauti accettate l'invito di Puffetta a tenere un concerto di Natale col vostro coro preceduto dalla messa presso la di lei basilica.

E' tutto molto semplice, dovete solo andare lì e cantare di fronte al coro di Puffetta che vi ospita, Puffetta la quale nel frattempo con abile mossa ha estromesso la Cicipìda con una violenta riunione in cui pur di buttarla fuori ha creato un coro diverso con statuto diverso nome diverso e sede diversa, segreta.

(True story).

Insomma in pratica venite accolti in #basilica, vi cambiate, provate col coro e alla fine, tutti carichi, vi apprestate a cantare all'importante messa natalizia che prelude al concerto.

Attaccate Adeste fideles; arrivate indenni a battuta 5; ed è allora che accade.

Una capigliatura bianca con questo sorriso si incunea fra gli ignari #coristaVigileF e #coristaDina, spintonando tutti e causando un imbarazzante effetto domino, notato fin dai poppanti in braccio alle rezdore dell'ultima fila.

L'idiota inizia quindi a salmodiare con voce stenca e ammuffita Adeste fideles, guardata male da tutti mentre Puffetta diventa del colore del sangue e #coristaVigileF rimpiange amaramente di aver lasciato a casa fondina e arma d'ordinanza.

A pezzo finito, con le palle per terra e la mandibola in Cambogia, chiedete conto della cosa e la Cicipìda, solare, spiega che "è una messa è la mia parrocchia e chi canta prega due volteeeeeheheheehe ehehehe eh", giuliva come un batterio di tetano alle 10.

"sì ma canta solo le pastorali famose", intimate.
"buon Natale carissima!!!", dice lei.

Il cane - qualora ve lo steste chiedendo - è al sicuro nel cestino.
Almeno lui.

giovedì 9 aprile 2015

Si bemolle!

Siccome non ho molto tempo ecco come promesso un simpatico album di mirabilia librari, ritrovati catalogando parti orchestrali manoscritte da un'opera lirica del 1881.

Pregevole la qualità della miniatura e delicatissimo il ductus dell'amanuense, così attento a inclinare l'attrezzo alla maniera dei maestri calligrafi di età gota, e quanta modernità nel capolettera al cui interno vi è inscritto "si bemolle", un vero e proprio appassionato scorcio di secolo breve nell'Italia di quella volta là!

Ma non è tutto, vi è anche un omerico passo in minuscola carolina che potete divertirvi a decifrare - che meraviglia.

Insomma, ecco i pregevoli miniati retaggi degli orchestrali (i nostri amici fagottisti, nella fattispecie):

https://plus.google.com/photos/105980178712415886768/albums/6135687382637023041?authkey=CNzInYfXvrq0RA

Noterete senz'altro, peraltro, la perfezione con cui si anticipa quest'altra pietra miliare!

Nelle prossime puntate (giurin giurello): la corista col porto d'armi, Sfigatissimi Uomini Noiosi Convinti Di Essere Fighi Ma Che Poi Tengono Il Broncio Se Vi Comportate Come Loro (SUNC-DEF-MaC-PTIB-SeViCCL), e i sempre attuali Quelli Che Al Ristorante Non Parlano (i miei preferiti).

Vi amo.

giovedì 2 aprile 2015

Ma Che Cazzo di Logica! aka gioco a premi come premio di gioco a rebus

Evviva amici,
ecco la prima puntata del nuovo gioco Ma Che Cazzo di Logica!

Molto bene, perché coincide benissimo con il premio richiesto da Autumn (vincitrice dell'eccellente contest Risolvere Rebus Dell'Ottocento - RRdO), ossia un post qualunque contro anziani in fila dal dottore.


Dunque, proprio l'altro giorno vado dal mio medico di paese, niente di che, bravo eh, vecchio stampo, una volta povero cadde in una piscina vuota, si sbaglia a fare i certificati, mette giù male il telefono il venerdì ore 9 e se ne accorge il martedì ore 16, prescrive antibiotici senza fermenti, se tieni acceso un cellulare in ambulatorio non funziona l'ethernet e non riesce a inviare i certificati all'INPS per cui se li scrive tutti la sera sbagliando le date, insomma tutto normale.

Entro in sala d'attesa, ci sono solo due tizi, un tamarro e una lei.

Lei anziana non è, ma dato che stronza sì mi auguro che Autumn non si offenda e accetti il premio comunque.

Sono le 18.30.

Da signorina per bene chiedo educatamente "chi è l'ultimo delle visite?", perché il dottore riceve visite sempre tranne al minuto 00 di ogni ora, quando chiama le ricette.

Il tizio farfuglia, La Stronza (capelli bianchi, circa 60 anni, fiero portamento à la suora laica) ritiene invece più opportuno un tono didascalico, indicando prima Tizio e poi se stessa scandendo bene le parole "LUI VI-SI-TA, IO RI-CET-TA", ed è subito giungla con Cita che insegna a Jane a pronunciare "BA-NA-NA" senza strozzarsi con una liana, e infatti già qui visto il tono sarebbe da vaffanculo, ma comunque.

Comunque faccio "anche io visita" e mi siedo.

La Stronza è tutta visibilmente appuntita, probabilmente incazzatissima perché entrando non ho riconosciuto subito come logico che lei non potesse che avere una RI-CET-TA e il tamarro invece U-NA-VI-SI-TA.

Passano 10 minuti ed entra Terzo Tizio, un cingalese cordiale.

Terzo Tizio chiede educatamente "chi è l'ultimo?" e La Stronza risponde tutta affettata, come se il cingalese fosse il papa, "gentilissimo, buonasera, salve caro, c'è il #tamarro e poi ci sono io", peraltro parlandomi sopra.


Ora, dato che il turno de La Stronza con  LA-RI-CET-TA viene alle 19 mi sembra ovvio far notare che "beh, le ricette le chiama alle 19, prima ci sono le visite e l'ultima sono i..."
"sì, ma io entro prima.", detto con tono così tagliente, definitivo e incazzato che seriamente, mi ha lasciata senza parole.

La guardo a bocca aperta facendo "ma come", lei incrocia le braccia e guarda di là senza più rivolgermi la parola.
Vaffanculo, ma comunque andiamo avanti.


Sono le 18.42. Il tipo che era dentro da un eone esce ed entra Tamarro.

Alle 18.47 (13 minuti prima de LE RI-CET-TE, ndr) esce anche Tamarro.
La Stronza scatta in piedi e, melliflua, invita con cortesia inaudita Terzo Tizio ad entrare, il quale tutto giulivo sorride cordiale e fa per passarmi davanti:
"scusate, ma anche io ho la visita ed ero prima di lui"

La Stronza, anche lei senza parole per il mio illogico e ingiustificato affronto, mi getta secchiate di uranio impoverito in faccia senza emettere suoni, mentre quel giandlone del mio dottore, intuendo la grandissima #rottura di cazzo che sta per affrontare, pensa bene di tagliare la testa alla giustizia urlando "ECCO ADESSO CHIAMO LE RICETTE".

Alle 18.47.

Con intorno 6milioni di cartelli in cui campeggiano titoli quali "LE RICETTE SONO ALLE 16, 17, 18, 19 SENZA ECCEZIONI", "I PAZIENTI CHE DESIDERANO UNA RICETTA SONO INVITATI A NON PASSARE DAVANTI AGLI ALTRI", "NON SI FANNO ECCEZIONI PER LE RICETTE", "NUOVE REGOLE PER LE RICETTE!!!", "SI PREGA DI LEGGERE LE DISPOSIZIONI RELATIVE ALLE RICETTE", eccetera.


Disarmata, indico la strada col braccio e dico sarcastica "ma prego, si accomodi!"; La Stronza corricchia in ambulatorio trionfante con in mano quella cazzo di RI-CET-TA e con gli stessi scrupoli umanitari di Henry Kissinger, mentre io torno a sedermi paonazza, Terzo Tizio è tornato a fischiettare beato leggendo Famiglia Cristiana, e la giustizia è morta.


Ora, ecco miei cari che viene il gioco!

- Se siete di indole democratico-elettiva o ingegneri o tutte queste cose insieme sistemate in ordine decrescente di probabilità le ipotesi sottostanti, senza dimenticarne nessuna e incolonnandole bene in ordine, grazie.

- Se siete di indole matematico-fisico-filosofica o avete subito anche voi Una Stronza in sala d'attesa o se comunque leggete Asimov fornite altre ipotesi. Logiche, per favore, tranne RBone che va benissimo sempre e comunque.

- Se in questo momento siete in coda in ambulatorio guardatevi intorno, registrate tutto e raccontate al mondo la vostra tragica storia. Qui da me, possibilmente.

- Se siete La Stronza vaffanculo.


IPOTESI

ipotesi 1)
La Stronza si è offesa perché desiderava essere l'unica donna alfa della sala d'attesa

ipotesi 2)
La Stronza si è offesa perché avevo la borsa del portatile, il che nel raffinato e insondabilmente complesso meccanismo neurale della Nostra equivale con certezza univoca a "RAP-PRE-SEN-TAN-TE FAR-MA-CEU-TI-CA DEL CAZ-ZO"

ipotesi 3)
La Stronza si è offesa perché nella stessa stanza con me rischiava il contagio (la mia perniciosa influenza, cazzo!), mentre era ovvio che Tamarro stava benissimo e il Cingalese proprio veramente chissene, bisogna essere gentili con le persone di colore!

ipotesi 4)
La Stronza si è offesa perché affetta dalla sindrome di Asperger nei minuti dispari e da disturbo bipolare in quelli pari

ipotesi 5)
La Stronza si è offesa perché è Henry Kissinger

ipotesi 6)
La Stronza si è offesa perché per il principio di indeterminazione di Heisenberg la sua RI-CET-TA era alle 19 ma nello stesso momento alle 18.47 era anche più importante della mia VI-SI-TA

ipotesi 7)
La Stronza si è offesa perché alle 5 il gatto fufi è stato ucciso da un picchio di nome Schrödi

ipotesi 8)
La Stronza si è offesa perché è stronza

ipotesi 9)
mbuto.