sabato 11 luglio 2015

Buongiorno (manca solo un fantastico cane)

Nella biblioteca dei pazzi di conservatorio, ore 9.14, entra L'Idiota.

Per la cronaca, L'Idiota (donna, bianca, classe 1978) ha un diploma di conservatorio in canto, è carina, canta in un gruppo pseudo-jazz, ha partecipato alla raccolta di canzoni di questo (peraltro con un pezzo proprio niente male), siamo stati bene finché era a studiare al conservatorio di Madrid, invece tempo fa si è iscritta nella sede staccata del nostro conservatorio per pagare meno tasse ma furba come una faina veniva a far lezione nella sede centrale - solo che poi com'è come non è l'han vista in corridoio ed epic fail -, è hipster a livelli cosmici.

ore 9.14

L'Idiota: "ciao. Vorrei andare su internet"
"ok, lì c'è la postazione. Servono però le credenziali, le hai?"
"eeee ihihihihi eeehhm nooo..."
[fa approssimativamente questa faccia]
"...mm. Ma le avevi?"
"sììì..."
"e quindi? Non le hai scritte da qualche parte?"
"nooo... ihihihi ehmmmm ihihi"
"... ok. Facciamo [l'ennesimo, andiamo avanti così da eoni] recupero password. Ti verrà inviato un sms sul cellulare, ce l'hai?"
"eh? No è che ihihih non me lo ricordo... boh non lo sooo"
"... no, ma dico. Il cellulare. Ce l'hai con te adesso o no?"
"..."
"HAI UN CELLULARE"
"aaaah! sì sì sì scusa!"
"eh. Ok. Allora faccia..."
"no ma un attimo, dici ehm il mio cellulare?"
"secondo te?"
"no ma non ce l'ho"
"non hai il cellulare qui?"
"no."
"ma cosa... vabbé. Allora niente internet, mi spiace."
"[faccia]"


ore 9.18

"mmmm"
"..."
"psssst"
"eh?"
"ehm."
"sì, dimmi."
"cercavo #pezzo"
"ok, cerca pure sul catalogo, no?"
"è che non so se c'è"
"ma finché non cerchi..."
"e se non c'è?"
"ma perché non dovrebbe esserci?"
"beh perché è spagnolo"
"..."


ore 9.19

"ma ehm, per cercarlo?"
"il catalogo è lì [indico il pc]"
"qui? [indica gli schedari cartacei]"
"[facepalm]"
"[imbecille]"
"ma no. Sul pc, no?"
"aaah okkei!"
"uccidimi"
"come?"
"lascia stare"
"ok!!!"
"..."


ore 9.20

"sì, ma come faccio."
"apri il browser di internet"
[guarda il monitor con la scintilla di vivacità tipica dello sguardo di Pizzarotti, nel frattempo sempre faccia, poi schiaccia il ditino al centro del desktop, sullo stemma del conservatorio]
"qui?"
"... ma secondo te? Quello è il desktop"
"ah sì sì scusa scusa scusa."
"apri il browser di internet. Lo so che lo sai, deficiente."
"questo. Mozilla."
"sì. Porca puttana."
"eh?"
"niente."
"..."
"ecco, adesso nel campo titolo metti il titolo, nel campo autore metti autore"
"sì lo so!!"
"ah, pensa te"
"eh?"
"niente."
"..."


ore 9.21

Ritorno alla scrivania, ma mi accorgo ben presto che sta guardando la pagina del catalogo della biblioteca [una cosa come questa] con la verve di un bradipo particolarmente scemo.

"e adesso?"
"clicca su CATALOGHI"
"..."
"..."
"dove?"
"è lì davanti a te..."
"..."
"..."
"dove?"
"santo cielo, LI'. [mi avvicino e le clicco la parola 'cataloghi', che era a un millimetro dalla punta del mouse]. Cataloghi. Era lì, no?"
"aaaaah!"
"..."


9.24

"oddio aiuto dove sono cosa come perché si è impallato tuttooooo!!!"
"è perché hai usato le frecce avanti-indietro del browser"
"MA IO COME FACEVO..."
"lo vedi #enormecartello a fianco del monitor? #enorme cartello? Sì, quello. Bisogna usare le frecce interne al catalogo, non quelle del bro..."
"oddio oddio non lo sapevo"
"sì, ma c'è #enormecartello. Comunque adesso lo sai"
"sìì. Le frecce dici queste??" [indica il combo "cd/lp/partiture/libri" - giuro]
"... ti sembrano frecce?"
"no."
"ma non vedi che quello è un combo dove selezioni il materia..."
"aaaah no, QUESTE frecce!"
"sì, quelle sono frecce"
"HO CAPITO!"
"..."


9.26

"aiuto. Non lo trovo."
"cosa"
"Evocation di Albeniz"
"fammi vedere ... sì ma è con la T."
"e io come l'ho scritto?"
"è lì davanti a te idiota maledetta. Hai scritto Evocacion, con la c. Ma non vedi?"
"ah! ihihihihihi"
"ihihihi un cazzo"
"come dici?"
"niente"
"...ok. Adesso torno indietro e..."
"usa le frecce del catalogo, non quelle del browser, mi raccoma..."
[e mentre fissa lo schermo con #faccia indovinate cosa fa]
"ma che cazzo, se ti ho appena detto di non usarle!"
"ah nonononononono scusa! Oddiocazzo!!!!"
"beh mica scoppia tutto a parte i coglioni, adesso però devi rifare tutta la ricerca perché si è impallato. Te l'avevo appena detto però"
"... m."
"sì, mm."
"m"
"eh, mm."
"okgrazieciao."
"... ciao."

Con "ciao" significa semplicemente che si è voltata verso il catalogo escludendomi dal suo mondo fatato per nuove, entusiasmanti ricerche.
Erano le 9.26.
E' andata via nel pomeriggio.

Potete andare avanti voi, tipo Raymond Quenau, tanto qualsiasi cosa inventiate ci andrete sempre fottutamente vicino.

La volete sentire la canzone di Caterpillar in cui lei canta? Eh?

lunedì 6 luglio 2015

Pac-man dentro Tron (mirabilia #3)

Odio un sacco di gente ma non ho abbastanza tempo per odiarla scrivendo, nel frattempo però segnalo ai più un prezioso mirabilia ecclesiastico, sempre appartenente al pregiato filone dei deliziosi arredi sacri comprati con i nostri 8x1000.
Si accettano prenotazioni per visite guidate.

In sostanza veniamo chiamati col coro dei pazzi sparaventose a tenere un concerto nella ridente chiesa in oggetto, che per brevità chiameremo Tron, e che già da google maps si presenta malissimo.

La facciata, per quanto semi-antica, consta infatti di un rettangolo + triangolo disegnati all'asilo da un bambino sinistrorso costretto a usare la destra che in realtà voleva disegnare la casa dello stegosauro Gnappy, probabilmente gli hanno rubato il foglio e poi l'hanno passato a quelli dell'ufficio tecnico, non so:

 

("vabbé oh, che ci vuole, fai un rettangolo, il tetto una finestra a cazzo e boh, a posto così, progetto fatto chiesa fatta e tutti a casa mia che ho delle costine in frigo e poi giochiamo a Monkey Island").

Comunque, sopravviviamo ai 2 mesi di ironia sulla facciata precedenti il concerto, arte in cui i miei coristi modestamente eccellono, l'ironia dico, e arriva il giorno fatidico.

Alle 20.01 entro e scopro che i coristi sono già lì, in preda a convulsioni.
Ne trovo 5 per terra con la sindrome di Stendhal, 17 che fotografano ossessivamente le pareti, 8 al telefono che ridono come pazzi urlando "ti dico che è tutto vero!!!" con gli occhi iniettati di sangue e soprattutto 4, quelli laureati in filosofia, che cercano di riabilitare il fenomeno dal punto di vista delle anticipazioni sixties dell'estetica pixel art.

Alle 20.02 facebook è saturo di foto in cui mille coristi si taggano a vicenda in post dal testo "DENTRO TRON!!", "ci mangerà pac-man""stasera Trantor dirige in un videogioco anni '90", "rivoglio il mio commodore 64 aaaaaaahhh", "EHI C'E' PAC-MAN!!!!!""solo Trantor ci può portare a cantare in una chiesa 8-bit""se non mi vedete sono in sagrestia a cercare Super-Mario", eccetera.

Il tutto viene arricchito da un corista che durante le prove rovescia per terra le candele piene di olio untuoso dell'altare (come è logico sceglie di farlo contestualmente all'ingresso del parroco in chiesa), viene aiutato dai più e appena dopo aver pulito ne rovescia un'altra, col risultato che per tutto il concerto in 16 cantano annusandosi le mani e sulle parti rimarrà per sempre odore di nafta.

Comunque per venire al punto la chiesa si presentava completamente tappezzata di questo:




 








Fino alle 23 del giorno dopo la chat del coro su whatsapp è un ininterrotto chiacchiericcio eccitato sulla storia del parroco che negli anni '60 pare abbia perso la testa per Bisanzio e abbia quindi voluto ricrearne i fasti da noi mettendo al lavoro dei giovani scout completamente traviati, implorandomi di organizzare a tutti i costi un concerto anche nell'altra chiesa ridotta così in cui il suddetto parroco pare abbia operato.

Tutto questo ovviamente dopo che 6 coristi sono scivolati su grumi di tessere che gli scout traviati avevano molto probabilmente incollato con lo sputo, e dopo che i coristi rimasti sani si sono messi a giocarci divertendosi a comporre figure nuove (sempre con lo sputo), amabile gioco cui ho posto fine immediatamente.

E anche dopo che in 3 si sono accapigliati sul significato del mosaico con D'Artagnan a cavallo cercando contemporaneamente di riaccendere la croce fatta di lampadine, ma sempre dopo che uno di questi 3 ha cercato il bagno e si è messo a fotografare il water.

Sospetto anche che qualcuno si sia portato a casa tessere blu e rosse per ricordo, ma forse non lo sapremo mai.

Venendo a noi ripeto, si prenotano visite guidate dai 4 coristi laureati in filosofia.
Il dettaglio chic? Al tramonto la luce far brillare tutto (nel senso di tutto) d'oro.
TOP.