venerdì 24 aprile 2009

Much Ado About Nothing

Qualche giorno fa il coro di Trantor ha tenuto un concerto in quel di T.
Non posso fare la cronaca demenziale perchè è filato tutto liscio, il prete si è rivelato simpatico, gentile, colto abbatanza da comprendere il latino, sapere diverse cose di liturgia antica e soprattutto da saper collocare il termine "Rinascimento" in una rosa di secoli sufficientemente precisa, e soprattutto soprattutto soprattutto un ottimo cuoco.

(per chi non lo sapesse, esistono giovani preti - posso sempre fare i nomi, se mi scrivete una mail - che dichiarano tranquillamente di non sapere il latino, e di non conoscere un tubo di musica al di là di gen verde. Come se un architetto non conoscesse Bernini, ma comunque andiamo avanti).

La corista Sirel, che ha fatto da tramite per l'organizzazione del concerto, deve gestire il famoso bordereau SIAE, dichiarazione obbligatoria in cui devi elencare i pezzi che hai eseguito e che, in base all'autore (se morto prima o dopo 70 anni fa), ti dice quanto devi pagare per poter cantare quei pezzi in pubblico.

Ora, il repertorio che facciamo si situa nel '500, e non si va oltre il 1610: quindi è tutto di pubblico dominio, e quindi non si paga niente. Ditemi voi se ha senso, tutte le sante volte:

- andare nel capoluogo dove c'è l'ufficio siae competente (non sempre è dietro casa tua, NB)
- chiedere il permesso per svolgere il concerto e fare 32 firme su vari moduli
- ritirare il bordereau
- lasciare una cauzione di 27 euro per eventuale perdita dello stesso
- far compilare nei dettagli il bordereau al direttore
- far firmare il prete
- riportare il bordereau all'ufficio siae con allegato il programma di sala del concerto (inutile dire che potresti averne stampato tu uno falsificato, ma lasciamo perdere)
- aspettare che il funzionario sfogli un misterioso faldone in cui sono riportati gli autori morti prima di 70 anni fa e in cui i polifonisti del tuo concerto sicuramente mancano
- cercare di convincere il funzionario che non tutti gli autori si trovano censiti nel faldone siae, e che magari è colpa loro se lo sconosciuto Spirito l'Hoste manca, e che non è colpa vostra se lui è morto nel 1569
- constatare tutti insieme che i pezzi sono di dominio pubblico e che non dovete pagare niente
- riprendersi i 27 euro
- tornare a casa.


Tutto questo per cosa?
Per non pagare niente.

_________
Ah, per dovere di cronaca: ieri 110 e lode!

mercoledì 22 aprile 2009

Tomorrow

Domani alle ore 16 Trantor si laurea.
O almeno ci prova.
Le uniche certezze sono l'ansia galattica che la attanaglierà, e il fatto che non saprà rispondere alle domande del correlatore.

Pensatemi.

baci ansiogeni

venerdì 17 aprile 2009

Perchè mai fidarsi del parere dell'insegnante?

Rompere le p**** per iscrivere l'amena figlioletta di anni 6 a scuola di musica a metà anno scolastico, ma con gli orari che vuole lui.

Non ascoltare chi dice "prima fate almeno un anno di propedeutico, poi l'amena figlioletta potrà scegliere lo strumento che più le piace avendo un'idea più chiara".
(E comunque lo suggeriva un'insegnante della scuola, non borghezio.)

Non fidarsi e portare l'amena figlioletta di anni 6 a casa tua il sabato alle 12.30 per la lezione di pianoforte e piantare le tende ogni santa volta fino alle 13.35.

Essere contento del corso di pianoforte.

Seguire il consiglio dell'insegnante l'anno successivo e iscrivere l'amena figlioletta di anni 6 al corso propedeutico.

Rompere le p**** a metà anno perchè, facendo il propedeutico, l'amena figlioletta di anni 7 ha trovato uno strumento che le piace di più e ora vuole cambiare.

Dire "eh, se avessimo fatto il propedeutico prima...".

Proporti candidamente di rinunciare le tue ore di lezione pagate che rimangono per darle ad un altro insegnante (!!), in modo che l'amena figlioletta di anni 7 possa provare un altro strumento.


Ecco l'attuale decorso del genitorepesantecomeilplutoniomatroppogentileconvoiperesserescortesi (detto volgarmente GPCIPMTGCVPES).
Simpatico, neh?

venerdì 10 aprile 2009

trenitalia non è fatta per gli insofferenti

10 giorni fa sono dovuta andare a Monaco per la tesi.
Partendo da Reggio Emilia, dopo che sei arrivato a Bologna ti aspettano come minimo 7 ore di treno.
Se sei su di un eurostar, hai con te il portatile e devi lavorare per la tesi, non hai problemi.
Se sei stata ingenua e ti aspetti un treno post 1990 e invece ti ritrovi una ciofeca di amianto del 1975 senza prese per l'elettricità, è decisamente un casino.

ore 11.00
Parto da Bologna. A parte il fatto che sono arrivata in stazione da Reggio diverse ore prima a causa dello sciopero dei treni regionali, che sarebbe inziato alle 9, e quindi mi sono già sciroppata 3 ore in sala d'attesa, salgo sul treno.

Orrore e raccapriccio nell'appurare che non ci sono le prese elettriche.

Un tizio sciccosissimo vestito da donna con la bocca uguale a valeria marini puzza tantissimo, e si è seduto al mio posto. Dato che non mi dà fastidio la marcia al contrario del treno lascio perdere, ma faccio comunque notare la cosa, dato che mi ha fregato il posto vicino al finestrino.
Ovviamente lui/lei non si alza, a me non interessa, e lui/lei si mette a leggere novella 3000.

ore 12.00
Ho "letto" tutto glamour, comprese le didascalie idiote alle foto idiote di abiti in cui in realtà non si vede un c**** del vestito.

ore 13.30
Ho consumato tutta la batteria del computer.

ore 14.00

Mangio un panino di gomma e ho già visto tutto quello che c'era da vedere sul treno, compresi una cosa che si ostinano a chiamare "bagni" e la prima classe, la cui unica differenza dalla seconda consiste nel diverso colore dei sedili.

ore 14.30
"che schifo di treno"
"eh già, dev'essere dei tardi anni '70"
"secondo lei è ancora uno di quelli fatti d'amianto?"
"...forse sarebbe meglio non farsi certe domande"

ore 15.00
Salgono sul treno 4 tizie americane sovrappeso, nella loro idea sono fighe ma sono solo sovrappeso.
Però mi aiutano con la valigia, quindi onore e gloria.

ore 15.04
Le tizie americane si tolgono tutte le scarpe e si addormentano, andando a costituire un groviglio di ciccia  che blocca ogni possibile uscita dallo scompartimento sia a me che alla signora dell'amianto.

ore 17.00

Io e la signora dell'amianto dopo due ore di buona coscienza ce ne freghiamo e svegliamo le americane per andare in bagno.
Quando torniamo, si sono riaddormentate di nuovo, da capo con la storia della sveglia e degli inciampi vari nella ciccia eccetera.

ore 18.00
Arrivo. C**** che freddo.


RITORNO

ore 9.00
Parto.
Con mia somma gioia, il treno è lo stesso dell'andata.
Comunque ho comprato 2 settimane enigmistiche e, nel dubbio, prendo seriamente in considerazione l'idea di iniziare un romanzo.

ore 11.56
Se quel maledetto tizio austriaco non la pianta di biascicare con la saliva giuro che lo butto fuori al Brennero.

ore 13.00
Panino di gomma.

ore 14.07
Sale una signora grassa romana, ossessionata dal dover prendere la coincidenza per l'eurostar che va a Roma.

ore 14.08
"senta, secondo lei checce la faccio a prendere 'a coincidenza perroma?"
"purtroppo non lo so signora.. Non saprei dirle se siamo in ritardo o meno"
"ellimortacci, io c'ho l'eurostarre da prendere, mica posso rimanere a Bologna stanotte! Maddove siamo?!"
"non lo so signora.. Provi a chiedere al controllore"
"ah"

ore 14.32
"senta, secondo lei dove siamo? Io devo andare arroma!"
"non lo so signora.. Non saprei, non conosco la linea"
"limortacci, io c'ho l'eurostarre da prendere!!"

ore 15.00
"ma dove siamo? Siamo in ritardo!?"
"..."
"signorina scusi, che lo sa dove siamo?!"
"[tolgo le cuffie dell'ipod] no signora, non lo so!"
"io c'ho l'eurostarre però!!"
"lo so, chieda al controllore, io purtroppo non so aiutarla!"
"ah"

ore 15.26
"Limortacci, io devo andare arroma, speriamo di farcela"
"[apro gli occhi, nella mia idea stavo riposando, nella sua deduco di no] ... eh sì"
"siamo in ritardo? Che ore sono? Io devo andare arroma! Su che binario è il treno a Bologna? e..."
"SIGNORA NON LO SO"
"ah"

ore 16.08
Arrivo.
La signora grassa ha ucciso il controllore con valanghe di ansia e domande e resoconti sulle importantissime cose che l'attendono a Roma.
Lei prende la coincidenza, io perdo la mia.
Simpatia.
Sul treno dopo, almeno incontro Frau D. e posso avere una conversazione normale.

giovedì 9 aprile 2009

Mi raccomando

"buongiorno"
"buongiorno! vedo che ha portato il malloppo!"
"eccolo!"
"...l'ha fatto?"
"temo di sì"
"grande errore, non lo faccia più! ...e ha trovato subito un errore, immagino"
"esattamente"
"non lo rifaccia. Lei non la deve più aprire da qui al 23, ha capito?"
"sì sì"
"dorma, vada a spasso, esca"
"sì, ha ragione"
"a Pasqua danno brutto tempo, ma lei esca, esca comunque, ha capito?"
"senz'altro, professore"
"...mi raccomando"
" "


Ho consegnato la tesi ieri.
Il relatore dagli occhi color sabbia e la correttezza di un uomo d'altri tempi ha capito subito, dalla mia faccia e sospetto dalle mie occhiaie, cos'è che devo fare io, in queste due settimane che mi separano dalla discussione del 23 aprile.

Dormire.

E soprattutto, piantarla di aprire a caso la tesi e trovare errori ovunque.

martedì 7 aprile 2009

Organizzazione

"Buongiorno, curia di P., centralino, mi dica"
"Buongiorno, telefono perchè dovrei consultare una stampa musicale antica conservata presso l'archivio capitolare. Il numero segnalato era quello della curia, a chi mi posso rivolgere?"
"... mah, boh signorina, a dire il vero non ne ho la più pallida idea.. Boh, proviamo con questo numero. Stia in linea!"
"Ok grazie"
MUSICHETTA IDIOTA
"Buongiorno, curia di P., sono il dott. X. Mi dica"
"Buongiorno, telefono perchè dovrei consultare una stampa musicale antica conservata presso l'archivio capitolare. Il centralino mi ha passato quest..."
"No no no no signorina, non sono io che mi occupo di questo. Non saprei, riprovi a chiedere al centralino"
MUSICHETTA IDIOTA
"Buongiorno, curia di P., centralino, mi dica"
"Buongiorno, ho appena parlato con lei per quella stampa nell'archivio capitolare, il dott. X. dice che non se ne occupa lui.. Può suggerirmi un altro numero?"
"boh... proviamo qui"
MUSICHETTA IDIOTA
"Buongiorno, curia di P., sono il dott. Y. Mi dica"
"Buongiorno, telefono perchè dovrei consultare una stampa musicale antica conservata presso l'archivio capitolare. Il centralino mi ha passato quest..."
"Uhm, mi spiace ma non me ne occupo io.. Non saprei proprio che numero darle.. Magari però può provare con l'organista del duomo"

Chiamo maestro W., l'organista del duomo.

"Buongiorno maestro, telefono perchè dovrei consultare una stampa musicale antica conservata presso l'archivio capitolare. In curia ho avuto questo numero..."
"Sì, però non ho io le chiavi dell'archivio..
"Ah. A chi mi posso rivolgere?"
"Provi con il parroco, monsignor G."
"La ringrazio moltissimo!"
"Sì però aspetti, il parroco si è appena rotto una gamba e deve essere operato. Deve chiamare tra un mese, non prima"

Un mese dopo.

"Buongiorno, parlo con monsignor G.? Telefono perchè dovrei consultare una stampa musicale antica conservata presso l'archivio capitolare. Il maestro W. mi ha dato il suo num..."
"Eh?! Ma veramente, cara la mia signorina, io ho già il mio bel daffare qui, se mi mettessi anche a tenere l'archivio sarebbe finita, non doveva mica chiamare me!"
"Mi scusi, è che l'organista mi ha dato il suo numero...!"
"Beh, comunque non lo faccio io, faccio già troppe cose, io"
"Sì ok, ma a chi mi posso rivolgere?"
"Direi l'archivista... il dott. H."
"Bene grazie mille.. Ha il numero, per caso?"
"No."
"..."
"Boh, in curia l'hanno senz'altro"
"Grazie... infinite" [MA VAI A FARE LA PREDICA CHE E' MEGLIO]

"Buongiorno, curia di P., centralino, mi dica"
"Buongiorno, telefono perchè dovrei consultare una stampa musicale antica conservata presso l'archivio capitolare, monsignor G. mi ha detto di chiedere a voi il numero del dott. H."
"Il dottor H.? Io non l'ho mai sentito nominare!"
"...Non può guardare sulla rubrica, per favore?"
"Sì un attimo... Ma qui non c'è nessun dott. H."
"Ah. E quindi come faccio?"
"Le passo il dott. K., chieda a lui, resti in linea"
MUSICHETTA IDIOTA
"Buongiorno, curia di P., sono il dott. K. Mi dica"
"Buongiorno, telefono perchè dovrei consultare una stampa musicale antica conservata presso l'archivio capitolare. Il centralino mi ha detto di chiamare lei per avere il numero del dott. H, l'archivista"
"Sì sì, per io non l'ho, deve chiedere qui, stia in linea"
MUSICHETTA IDIOTA
"Buongiorno, curia di P., sono il dott. J. Mi dica"
"Buongiorno, telefono perchè dovrei consultare una stampa musicale antica conservata presso l'archivio capitolare. Il dott. K. mi ha detto di chiamare lei per avere il numero del dott. H, l'archivista"
"Sì, ecco il numero del dott. H."
"NON SO COME RINGRAZIARLA"

Dopo un mese e mezzo ed un finanziamento alla telecom ho trovato l'archivista H., gentilissimo, e nel giro di 3 giorni ho visionato la stampa, senza problemi.

Rimane il mistero del perchè nessuno in curia abbia mai sentito nominare l'archivista del duomo, il quale non solo ha le chiavi della cattedrale, ma custodisce corali liturgici e stampe musicali dal valore assicurativo elevatissimo.


Non me n'ero accorta

E' venerdì 3, alle 00.47.
Sto lavorando freneticamente alla tesi specialistica, la quale simpaticamente sembra non finire mai e a cui lavoro da 2 anni circa.
Ho gli occhi a forma di schermo di notebook e le occhiaie a forma di papaya.
Devo consegnare la tesi mercoledì.

Quindi, ammesso di avere a disposizione una legatoria che è disposta a rilegare 2 volumi di pagine 200 e 400 ciascuno x minimo 5 copie, devo portare la tesi in legatoria martedì mattina, e per quell'ora la devo anche già aver fotocopiata.

Quindi deve essere finita lunedì.

Sono tutte cose che so perfettamente, e che assillano ogni minuto della mia vita da circa 4 mesi a questa parte.
Di notte sogno l'apparato critico ed i saggi di Robert Kendrick.

Dunque, dicevo, sono le 00.47 di venerdì notte, il 3 aprile.

"Trantor, tutto ok?"
"sì sì, sto finendo, sono le ultime correzioni. Notte pap..."
"ok.. ma tutto bene comunque, no?
"sì papà... scusa, sto finendo una cosa"
"ma, oggi è venerdì"
"... eh? ah sì"
"ma... ce la fai?"
"papà, sì, ce la faccio, sto finendo di correggere"
"no, perchè oggi è venerdì.. Se la discussione è il 23... dunque, vediamo, forse la devi consegnare l'8"
"..."
"lo sai, no, che la devi consegnare l'8? E se la devi consegnare l'8, allora il 7 va portata in legatoria e il 6 va fotocopiata e il 5 devi rileggerla tutta e..."
"SI' PAPA' lo so, lo so, lo so, lo so!!"
"ok.. ti lascio lavorare.."
"ok grazie..."

[4 gigabyte di ansia in più pur avendo già toccato ampiamente il limite]