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martedì 2 aprile 2013

Il blog è lo specchio dell'anima (e non ditemi che da voi non si dice greca)

#Città gota da cui provengo, Pasqua, Pasquetta e martedì a casa di #cugina Lurker Lucy.


domenica, ore 23.39

"Trantor!"
"cugina Lurker Lucy!"
"che bello che sei qui."
"(: ."
"vieni, ti porto a casa mia"
"cosa facciamo di bello in queste 48 ore insieme?"
"sushi? Terme? Lago?"
"cinema? Giro in città? Sirmione?"
"uuu figata! Facciamo un giro nella nuova metropolitana!"
"figata, come a Londra?"
"come a Parigi!"
"voglio sentire il vento delle gallerie"
"voglio far finta di essere a Parigi"
"ci alziamo tardi, cappuccino in quel posto là, poi metro"
"figata. Ho due biglietti omaggio, facciamo tutto il percorso, da Prealpino a Sant'Eufemia, poi torniamo indietro"
"figata"
"domani quando ci svegliamo decidiamo!"
"ma intanto dormiamo"
"intanto dormiamo, sì."
"ok."
"ok."


lunedì, ore 15.23 

"m."
"..."
"mm. ehi. Trantor."
"..."
"Trantor"
"..."
"Tra..."
"mmhche c'è"
"ma secondo te che ore sono?"
"non ho l'orologio. Non capisco una *. ... C'è del chiarore, cazzo. Non dirmi che sono le 5 di mattina, mi butto giù dall'inceneritore"
"yawn. Aspetta. fmhgh. Sono le 15.23"
"le quindici..."
"ci alziamo?"
"no."
"ok, no."
"no."
"..."


lunedì, ore 16.44

"oh, ben alzata!"
"mmfgh."
"e se pranzassimo?"
"ok."
"poi usciamo?"
"..."
"già. E se mettessimo su Harry Potter?"
"mettessimo su Harry Potter."
"magari usciamo per cena"
"...m-m. Sì, magari dopo."
"ok, intanto Harry Potter"
"intanto Harry Potter."
"sì."


lunedì, ore 20.58

"Harry Potter 5 è finito. Potremmo uscire per quel sushi"
"significa che devo togliermi il pigiama?"
"probabilmente"
"..."
"solo che nemmeno io ne un ho * di voglia, obiettivamente"
"pizza d'asporto?"
"facciamo a domicilio"
"facciamo a domicilio. Ehi, come nei film americani!"
"tu è meglio se non ti fai vedere così"
"mm. Muoio sul divano. Stracchino e rucola."
"ok."


lunedì, ore 21.04

"pronto, pizzeria? Salve. Sì, vorrei una verdure e una stracchino e rucola. ... Ah ok, aspetti, ora chiedo. Trantor, mi chiedono se fa lo stesso col brie"
"eh? Il brie con la rucola?! Ma wtf...?!"
"ehm no no, niente brie. ... ok un attimo. E' che non hanno lo stracchino"
"allora greca"
"una greca"
"..."
"non sanno cos'è la greca."
"ma cosa cazzo!, la greca, cazzo, una margherita con le olive nere"
"una margherita con le olive nere"
"non taggiasche"
"non taggiasche, per favore"
"..."
"mi chiedono cosa sono le taggia..."
"dio santo, una margherita con le olive nere"
"...ok. Ha capito? Margherita con le olive nere e verdure. No non è bresciana, è emiliana. Porti pazienza, là dicono greca. Là dicono greca, ok?! Ok. Ok, aspettiamo qui. Salve. Uff."
"intanto muoio sul divano"
"sì."


martedì, ore 01.45

"Harry Potter 7 è finito"
"già. Parliamo ancora di uomini?"
"sì."
"ma tu sei ancora in pigiama!"
"o già in pigiama, vedi. Figata."
"già. Ho smesso di uscire con #uomo, era noiosissimo"
"era un ingegnere?"
"sì, ma noioso"
"a te serve un musicista, Lucy"
"non pensavo fosse così stramaledettamente noioso"
"si vedeva dal suo blog, darling. Il blog è lo specchio dell'anima"
"uuu a propositooo leggiamo il suo ultimo post!"
"figata, così poi muoio fino a domani pomeriggio. Vai."
"eccolo ... AHAHAHAHAH che sfigato!"
"io intanto muoio sul divano"
"ok."
"ok."


martedì, ore 12.37

"'giorno."
"'giorno!"
"quanto ho dormito?"
"fai tu. Sono le 12.37"
"è stato quel cazzo di blog"
"usciamo per il sushi?"
"..."
"..."
"..."
"..."
"..."
"naaa."
"naaa."
"stiamo qui, ci sono tanti splendidi avanzi in frigorifero"
"non è prudente che mi tolga il pigiama allora"
"no, sarebbe avventato. Harry Potter 8?"
"Harry Potter 8"
"Harry Potter 8, via!"
"sai chi mi scoperei subito?"
"il mio ingegnere?"
"AHAHAH. No. Gary Oldman"
"sì, anche io"
"a te serve un musicista"
"lo so"
"io intanto prendo Oldman"
"e le croste della pizza."
"sì. Andremo in metro la prossima volta"
"andremo in metro la prossima volta."
"bacio."
"bacio."


Quando io ho del sonno arretrato #cugina Lurker Lucy, a tratti, è santa.


(lo so che siete nmila ingegneri là fuori, ma io lo so che non siete come il cliché e che gli architetti non vi rendono giustizia, e neanche i fisici. E neanche gli scienziati dei materiali, lo so.
Anni fa me ne piaceva uno civile, ad esempio. Poi adoro quelli nucleari, da lontano.
Insomma, vi adoro tutti.
Insomma, ho dubbi solo sui gestionali.
Cioè, di gestionale conosco solo mio cugino e lui boh, quindi i gestionali boh.)

giovedì 28 giugno 2012

goti ovunque ovunque goti

E' da quando ho l'uso della memoria, pressappoco un bel po' dopo da che i miei si trasferirono stabilmente in Emilia dalla loro Città Gota di Brescia, che accade quanto segue.

Come ho avuto modo di constatare anche con un vecchio amico bergamasco trasferitosi in Toscana, ai goti l'accento locale fa l'effetto che ha il moment su di me.

Un cazzo.

I miei non solo non hanno mai assimilato una sola consonante dell'accento emiliano, ma non hanno neanche mai smesso di parlarsi con modi di dire goti e folle accento goto, una cosa che - a ben guardare - deriva direttamente dalle invasioni del 376.

Il risultato sono io, un'emiliana gota con aspetto piemontese e pelle caledone che dice vacca boia, mangia gnocco fritto a mani nude pronunciando s padane ed e aperte ma che dai tempi dell'asilo viene presa in giro perché dice tópo, fóto, móto e prende su cadenze milanesi ogni volta che pensa a Valeren.

Beh.

Una cosa che mio papà non smette di fare, oltre a girare in tondo in pigiama in un'altra stanza quando l'Italia tira i rigori, e se credete che io faccia diversamente è solo perché risolvo il problema semplicemente accendendo il portatile ma in fondo lo stomaco mi si stringe lo stesso, ebbene se c'è una cosa che dal '75 mio papà non smette di fare è chiosare con "bresà" - pronunciato compiaciuto, aria confidenziale, enfasi sulla s gustosamente altopadana, chinando leggermente il capo verso l'ascoltatore e guardando con occhio complice i commensali - ogni volta che in tv o nella conversazione compare un suo conterraneo goto meritevole.

Cesare Prandelli, "bresà".

Mario Balotelli, "bresà".

Gigi Maifredi, "bresà".

Andrea Pirlo, "bresà".

Cesare Prandelli, "bresà".

I fratelli Baresi, "bresà".

Cesare Prandelli, "bresà".

Giuseppe Favalli, "bresà".

Pierino Gavazzi, "bresà".

E comunque Cesare Prandelli, "bresà".


A volte cerca di contenersi.
Allora intervengo io.

papà: "Prandelli è una brava persona"
io: "un idolo, mi piace"
mamma: "bravo, veramente. Non tollero campioni che non siano anche brave persone"
"sì, mamma" 
"già. Lo sai Trantor, lui è..."
"sì, papà?"
"un grande allenatore"
"ah, già."
"inoltre è... Una brava persona, credo"
"ne sono convinta"
"sai, ha seguito la malattia della moglie, si è schierato contro l'omofobia e le scomme..."
"BRESÀ"
"bravissima!"
"volevi dirlo tu, ti sei trattenuto ma non resistevi perciò l'ho detto io"
"bravissima. Bresà"
"già"
"già."

lunedì 28 maggio 2012

Musicisti

Io e mia cugina Lurker Lucy l'altra sera eravamo nella Città Gota da cui provengo, ad un concerto di musica classica organizzato dalla nostra famiglia in ricordo di mio nonno.

C'è proprio tutta la famiglia con una R sola, e rivediamo parenti scomparsi, parenti veneti e parenti astrofisici, parenti insegnanti e parenti straricchi, parenti che non mi riconoscono e musicisti che mi hanno vista l'ultima volta bambina.

Suonano un quartetto d'archi, e un paio di organisti.

I due organisti, secondo la migliore tradizione, sono pazzi.

Uno assomiglia a Michael Nyman, solo che ha troppi capelli, gli occhi da opossum sperduto, anche lui mi diede lezioni di piano quando facevo gli esami in conservatorio, non mi vedeva da 11 anni e il risultato è che fra un bacio e una risata quasi ci prova.

Scema io a mettermi la gonna.

L'altro è un volpone cinico che suona benissimo e non ha studiato, uno di quelli che a 64 anni venderebbe l'anima di sua madre per una marchetta e che dopo il concerto sarà il primo a raggiungere il buffet (nel senso che dopo il concerto è stato il primo a raggiungere il buffet).

Nel quartetto suonano mio zio, il secondo violino che è un amico di famiglia un po' ingrassato, la viola che è gnocca, il primo violino che a 48 anni ha ancora i capelli di Valeren e che un tempo pare si spazzolasse le all

Assisto al concerto direttamente dalla sagrestia, vicino ai musicisti, e li vedo entrare e uscire. 

Riconosco i tic, i cliché e le furbate, le battute, gli ammicamenti, gli occhiolini e le pose sgamate di chi fa un mestiere come questo e i cui colleghi più che colleghi sono complici, atteggiamenti sornioni studiati da così tanto tempo da essere diventati veri.

Gli stessi atteggiamenti che ho io, in fin dei conti (e che Mamikazen conosce a memoria).

(Con questo non voglio dire che tra un pezzo e l'altro vado fuori a fumare, anche se a volte sono la prima a raggiungere il buffet).

(Sono bravissima, a raggiungere il buffet).

"Lurker Lucy, è stato un bel concerto"
"cara Trantor, proprio un bel concerto"
"già. Quei due organisti sono completamente pa..."
"mi piacciono, i musicisti"
"a chi lo dici"
"...eh."
"...eh."
"sai, ci ho riflettuto. Un bel po'. Il fatto è che io trovo veramente intollerabile che il mio prossimo moroso non sia musicista."
"brava"
"non c'è verso"
"deve esserlo"
"almeno che suoni qualcosa!"
"poi può anche fare il bancario"
"ma qualcosa deve suonare"
"già. Intollerabile, altrimenti"
"intollerabile"
"intollerabile."
"#collegaV quanti strumenti hai detto che suona?"

venerdì 23 dicembre 2011

Non abito in centro storico

A cena con #collegaV.
Per festeggiare il fatto che dopo aver studiato insieme ora lavoriamo insieme ho prenotato (a suo nome, perchè con il mio #cognomestranissimo al telefono è sempre un 2 T? 3 R? Con la M o con la N? Che sta dicendo? Senta non ho tutto il pomeriggio, e quindi da anni ormai nei ristoranti mi spaccio per altre persone) in un posto chiccosissimo, un ristorante con stella Michelin.

Non era voluto e non è da me (chissenefrega delle stelle), ma volevo un posto con carrello dei bolliti e dove si mangiassero bene le specialità delle mie zone, dato che #collegaV in realtà è goto.

Le cameriere hanno la pettorina da servitù sudista, esiste un guardaroba a parte con numeretto per i cappotti come a teatro, ci danno del loro, tutto viene servito con carrelli laccati d'oro, gli altri avventori sono americani, o francesi, o abitano in centro storico.

Non è mai un buon segno.

Vabbè, spenderemo quello che spenderemo, amen.

ore 21.13
"guarda, io la sua tattica l'ho capita, in pratica lo dice prima ai tenori e poi aspe..."
#cameriere1: "signori buonasera, posso portarvi del pane?"
"sì, grazie. Molto gentile."
"che dicevi?"
"che la sua strategia l'ho capita, prima dice tutto ai tenori e solo dop..."
#2: "signori, buonasera. Ecco il vassoio dei pani. Bianco? Integrale? Nero? Emiliano? Con le olive? Azzimo? Veneziano? Ebraico? Grissi..."
"guardi, #questo e quello. Grazie."
"anche per me."
"bene."
"allora, che stavi dicendo?"
"niente. E' questa storia della tattica. In pratica l'ho sgamato, prima ha pensato bene di chiamare uno dei tenori e po..."
"signori, buonasera. Gradite del vino? Cabernet sauvignon del '94? Nero d'Avola? Gutturnio? Sangue di Giuda? Gewurztraminer dell'Alto A..."
"cabernet, grazie. Trantor, tu che dici?"
"mi fido di te."
"bene."
"bene."
"bene."
"dove eravamo?"
"a Modena. Che c**** stavo dice..."
"la strategia"
"ah sì. Per farla breve devi sapere che lui..."
"signori, buonasera. Il vostro Cabernet Sauvignon del '94. Il signore vuole cortesemente assaggiare?"
"ah, sì. mm. Buono, va benissimo."
"signora, la prego di assaggiare anche le..."
"VA BENISSIMO COSI', grazie"
"bene."
"bene."
"bene."
"..."
"..."
"e quindi, cazzo, come ti stavo maledettamente dicendo cazzo, questo cazzo di corista ha questa cazzo di tattica e..."
"signori, buonasera. Loro gradiscono degli antipa..."
"NO!"
"bene."
"bene."
"bene."

ore 22.42
Stiamo parlando delle avventure galanti di #collegaV da circa 56 minuti ridendo come deficienti, e forse è per quello che ora veniamo completamente ignorati.

ore 23.02
"allora, #collegaV, ecco il mio regalo."
"...perchè?"
"perchè te lo meriti."
"ah, non è per Natale, quindi"
"ma no. Tu sei ateo e io agnostica, ricordi?"
"ah già. Ma cosa..."
"..." [inizia a scartare]
"tu sei pazza! Sei completamente fuori, quanto hai speso?!"
"non importa. Te lo meriti. E poi è una piccola cosa. Aprilo e basta."
"piccola tua sorella, sul biglietto c'è scritto 'antiche stampe e libri di pregio', e tu sei maledettamente pazza."
"..."
"e sei anche completamente rossa"
"..."
"e non guardare l'orlo della tovaglia!"
"..."
"e hai le lacrime agli o..."
"apri questo cazzo di regalo!"
"no, ridimmelo guardandomi negli occhi."
"v]#@[$%£o."
"ti voglio bene."
"anche io."

E' finita che sono l'unica persona al mondo che si commuove nel fare un regalo, ma ad essere sinceri avevamo tutti e due gli occhi brillanti, e abbiamo sinceramente apprezzato che almeno per quei 3 minuti i camerieri non ci abbiano rotto i maroni con le mostarde (anche se hanno tentato più volte di portarmi via il pinzimonio, che stavo anti-convenzionalmente finendo mentre #collegaV era alla grappa e i francesi ci guardavano storto).

Volevo fare un regalo così a #collegaV più o meno dal terzo anno di università.
Abbiamo condiviso tante cose insieme, convegni, esami, lampade di Wood, corsi, viaggi, concerti, anche se lui poi è stato all'estero e per mesi, forse quasi anni, non ci siamo visti.

Ora lavora con me nella biblioteca dei pazzi di conservatorio, ma forse un giorno andrà via di nuovo.
Non in Australia, ma di sicuro non a Modena.

Quindi spero solo che il regalo gli sia piaciuto.

Abbiamo speso 32 euro.

Se volete vi do l'indirizzo.

lunedì 1 agosto 2011

CAFP, paperi, dita schiacciate, Bandiera rossa

Come sapete, io e il mio coro sparaventose siamo andati in trasferta in terra terribilmente gota per un concerto nel ridente paesucolo di W sul lago di S.

Parte degli sparaventose hanno dormito da me nella mia casa gota, sita appunto nel ridente paesucolo di W, con un'eccitazione superiore a quella per la prima gita scolastica delle elementari.


Giorno prima del concerto

ore 10.20
Partiamo in un giorno da bollino nero con infinite speranze di non trovare troppo traffico - cioè, almeno non come quest'altra volta.

Mentre sto uscendo di casa ricevo la simpatica telefonata di un CAFP (Committente Ansiogeno Fanatico e Pazzo), per il quale avrei dovuto scrivere un breve saggio da pubblicare nel 2012, forse. La scadenza era luglio, oggi è il 30, solo che il CAFP mi comunica che lo devo invece consegnare immediatamente perchè la pubblicazione è stata anticipata a settembre.
Il momento giusto, yeah.

ore 12.34
Giunti sul lago, decine di foto ai paperi e ai labrador caduti nel lago.

ore 15.00
Arrivati nell'isola interna al lago goto di S. (chissà che lago sarà, eh) noleggiamo le bici per un'allegra scampagnata e visitare le chiesette dei borghi di pescatori.

ore 16.50 - chiesetta deliziosa nel borgo di P.
Ci intrufoliamo per cantare qualcosa.
Un umarell goto si siede nel primo banco e ci guarda storto.

#coristaMax: "gentilissimo signore, disturbiamo se cantiamo?"
goto scocciato: "mah veramente sarebbe una chiesa, neh. Comunque vedete voi, neh."
#bassoFausto: "...?"
#coristaK.: "...!"
#coristaVigileA. e #coristaOrganaro: [rumore di qualcosa di doppio e sferico che cade e rotola impietosamente sul pavimento]
#coristaMax: "ma... appunto!"
Trantor: "veramente, caro signore, questa è musica sacra. In latino. Sacra. Comunque facciamo solo una strofa, non si preccupi."
goto: "umpf."
Trantor: "sacra."

ore 17.12 - chiesetta deliziosa nel borgo di C.
Ci intrufoliamo per cantare qualcosa.
Abbastanza stonati.
Stuoli di vecchiette si commuovono senza ritegno.

ore 17.34 - chiesetta deliziosa nel borgo di S.
Ci intrufoliamo per cantare qualcosa.
Prendiamo possesso della chiesa deserta ed eseguiamo il solito pezzo 7 volte prima leggendo la parte dall'iPhone, poi disseminandoci in tutti gli angoli della chiesa per provare ossessivamente l'acustica.

Visto come siamo messi viene accuratamente evitato il confessionale.

ore 20.04
Infinita ansia gratuita da parte del CAFP. Grazie al portatile preso su al volo finisco più o meno il saggio, e mi appresto a inviarlo al CAFP.
Peccato che nel ridente paesucolo di W non esista internet.
Neanche wifi, o adsl. Proprio.
Neanche con le chiavette wind tim e vodafone, eh.
Neanche gli dei, insomma.
Sono cazzi, quindi.

ore 21.10
Entrati al ristorante "Al sopravvissuto" - ricordiamo, in una località turistica vicina alla sponda turistica del lago goto-turistico di S. di sabato sera a fine luglio - ci informano che a quest'ora la cucina sta chiudendo ed il cuoco forse è già anche andato.

#coristaMax ricorre agli occhi da gatto di shrek e riusciamo comunque a ordinare qualcosa.

La sala sta per essere allietata da uno stagionato trio di goti (fisarmonica, armonica a bocca e canto, basso elettrico) con età media 82 anni, intenti al soundcheck.

ore 21.29
Una groupie grassa e gota di età indefinibile si impossessa del microfono e ci comunica con gioia che siamo capitati in mezzo alla festa familiare dei Pradei, una cosa di cui non abbiamo sostanzialmente capito un c**** dal primo all'ultimo minuto, comunque rimaniamo perchè il trio goto ha nel frattempo affrontato il repertorio di liscio romagnolo, astutamente camuffato da patrimonio leghista grazie al raffinato accento longobardo.

ore 21.45
Il trio goto esegue Romagna mia.
Diviene necessario riportare il brano alla purezza originale.
Cantiamo a squarciagola, l'accento giusto c**** è il nostro, anche se emiliano, #coristaMax armonizza all'impronta tutte le parti polifoniche.

Sì, no, #coristaMax è effettivamente molto bravo ma era anche mezzo ubriaco.
Le armonizzazioni erano giuste, comunque.

ore 21.53
Il trio goto esegue Bandiera rossa.
Senza le parole.
Indubbiamente sperando che nessuno se ne accorga.
Diviene necessario riportare il brano alla purezza originale: cantiamo a squarciagola.

Non so perchè, ma il nostro è l'unico tavolo che canta.

ore 22.05
Dopo i casoncelli affogati nel burro, e il vino, e Romagna mia, e il pugno alzato, Trantor e #coristaMax sbafano come fogne un enorme piatto di formaggi locali costellato di marmellate e miele.

L'intenso dialogo si limita a poche battute:

"sei proprio liffa"
"un casino. Tu una fogna, piuttosto"
"sì."
"ciomp ciomp, prova questo. Con sopra questo, obviously"
"che golosa"
"sì."
"ciomp ciomp"
"ciomp ciompfgmghaltro miele?"
"sì."

ore 22.56
Lasciamo "Al sopravvissuto" pagando una miseria.
#coristaVigileF., il quale nel corso della serata ha sedotto una dopo l'altra tutte le cameriere, strappa un ulteriore sconto, peraltro non richiesto.

ore 23.40
Ping pong.

La lettura hard fornita da #coristaMax e #coristaVigileF. delle regole di questo gioco rinvenuto nei meandri della mia casa gota non è esattamente ripetibile.

Poi andiamo a dormire, dopo varie chiacchiere sui film di Tarantino, ansia via sms da parte del CAFP e un'ultima rilettura hard delle figure presenti nel gioco delle borsette misteriose.

Io comunque non ci ho mai giocato.
Al gioco delle borsette misteriose, dico.


Giorno del concerto


ore 11.30
Sms minatorio e offensivo da parte del CAFP che non ha ancora ricevuto il file e devo assolutamente averlo subito la tipografia deve averlo entro ieri lei non è stata di parola si colleghi immediatamente ad internet santo cielo!!!

E non è che durante la notte il ridente paesucolo di W sia stato fornito di adsl, eh.

ore 13.25
Ansia sms da parte del CAFP.
Iniziano le telefonate prima dal suo numero, poi da un numero sconosciuto (chi sarà mai, eh?).

Più di spiegare onestamente la cazzo di contingenza geografico-tecnologica non so cosa fare, comunque CAFP, CAFP e ancora CAFP.

ore 13.59
Prego in latino la gelataia del ridente paesucolo di W, l'unica nella valle a possedere l'adsl, e invio il c**** di saggio al CAFP, il quale mi lascia immediatamente 47 chiamate perse dal numero sconosciuto per ringraziarmi.
L'sms in cui spiego che sono ad un concerto mio e non posso esattamente rispondere non sembra sortire alcun effetto.

ore 14.45
Andiamo in chiesa per provare prima del concerto pomeridiano.

In quanto direttore ritengo indispensabile far spostare 6 volte la pedana di ghisa su cui si sistemeranno i miei uomini (nel senso dei coristi).

Peccato che alla sesta sistemazione #coristaMax abbia ancora le dita sotto la pedana, e io in quel momento vi salga allegramente sopra per meglio dirigere i lavori.

#coristaMax, scusa.

ore 16.30
Il concerto va bene, la chiesa è murata di goti.

Segue rinfresco in cui ci strafoghiamo di coppa locale, salame locale, patatine, torta locale, crostata locale.
Chiamo il CAFP, lui ammette di avere un po' esagerato con l'ansia, io mi congedo elegantemente.

La giornata si chiude -deo gratias - senza ulteriori CAFP.

domenica 26 giugno 2011

Campi di mais, portamine di grafite, germani reali con accentobasso-goto

Cronistoria concerto nella bassa mantovana

18.20
Parto con il coro sparaventose alla volta della chiesa sperduta di Z nello sperduto paesino di Y sperduto nella bassa mantovana, tra infiniti campi di mais, luce vespertina tipica delle terre padane nelle giornate buone e la mia solita ansia circa l'arrivo dei coristi in tempo per le prove.

Per l'occasione ho chiamato come gregorianisti solisti L&M, due musicologi colleghi di università, gli unici con cui è possibile rimanere svegli fino all'alba parlando di canne d'organo, notazioni neumatiche e altri musicologi pazzi ridendo come idioti.

18.37
Ho il sospetto che auto2, auto3 e auto5 già non mi sopportino più a causa delle continue telefonate per aggiornami sulla loro posizione in tempo reale. Comunque.

18.52
L&M sono arrivati via treno e aspettano ormai da 8 ore davanti alla chiesa, soli, sotto un sole cocente.
Inutile dire che il sagrestano che mi assicurò di aprire la chiesa alle 18.00 evidentemente mentiva.

19.10
800 telefonate al sagrestano disperso, sua moglie, suo cugino, sua zia per trovare il modo di aprire la chiesa.

20.00
Arriviamo in chiesa.
Su idea del sagrestano ci introduciamo nella casa dell'attigua signora Wilma per usare il suo bagno.
Perplessità da parte della signora Wilma e del marito ignaro, i quali affrontano ad ogni modo la situazione con grande fair play.

20.23
Dato che sono gota e ho studiato nella bassa terra gota non vi nascondo che è un piacere, a piccole dosi, riascoltare l'accento basso-goto degli autoctoni.
Anche se dalla bocca di un prete.

20.45
Il fatto che Trantor abbia bisogno di ferie è ormai un fatto comunemente accettato.
E auspicato.

21.00
Il concerto inizia e va bene.
Sorvoliamo sulla presentazione del concerto da parte del sagrestano, e sul piccolo momento di panico in cui credemmo seriamente di aver fuso tutti i faretti alogeni della chiesa.

22.20
A concerto finito una simpatica signora tipicamente mantovana è  c o n v i n t a  che L di L&M sia nativo di Pegognaga (MN):
"eh eh signora temo di no, sono siciliano"
"ma le assicuro mio giovane amico, lei è uguale ad un altro giovane amico di Pegognaga che faceva l'elettricista e poi si è sposato con la signorina mara cugina di secondo grado di mia figlia e..."
"temo di no signora, però sono contento che il concerto le sia piac..."
"ma sì che sei tu!"
"ma no"
"ma sì"
"ma no"
"ma sì, furbacchione, mi stai prendendo in giro!"
"ma signora, non mi permetterei mai!"
"eh va là, va là che sei tu!"

and so on.

23.00
Dopo alcune foto ricordo idiote dove tutti abbiamo in mano la lucina da libro usata per cantare dei pezzi al buio (ooo-ooooh!) ci smarchiamo dalla signora di Pegognaga, e andiamo tutti insieme al sontuoso banchetto offerto dalla parrocchia seguendo la fiat punto del prete goto, condotta alla velocità di circa 6 km/h.

23.46
In condizioni normali non è una buona idea strafogarsi, nell'ordine, di crudità di tonno, tortelli mantovani ciunti, tortelli di germano reale mantovani ciunti, gewurztraminer, babà di cioccolato fuso caldi, caffè corretto a quest'ora.
Soprattutto se si ha avuto una gastrite fulminante quella stessa mattina.
Ma le prospettive delle cose possono sempre modificarsi in corso d'opera.

01.36
Torniamo a casa.
L&M dormono da me.
Forte invidia da parte dei contralti, dato che L&M sono entrambi belli, giovani, intelligenti e simpatici.
Ma dopotutto io sono il direttore.

03.30
Non chiedetemi come sia stato possibile, ma L di L&M si è conficcato una mina di grafite sotto la pellicina dell'unghia infilando di scatto la mano in tasca, dove si trovava insediato il portamine in oggetto.
Trantor e M di L&M si improvvisano chirurghi - o meglio, osservano morobosamente L di L&M scarugarsi con un ago il dito per circa 1 ora e un quarto, ovviamente senza fornire alcun aiuto concreto.

05.36
"Trantor, ma abbiamo fatto l'alba?"
"pare di sì!"
"e chi dorme, adesso?"
"dai, sparliamo ancora un po' del DAMS"
"sì dai, tanto ormai cosa dormiamo a fare?"
"beh vi racconto solo questa! Dovete sapere..."

giovedì 5 maggio 2011

Cronistoria concerto ... nella quale si tratta di quadri goti, pizzini,piccioni e organizzatori sapientini

Nel giorno in cui verrà beatificato chi-ben-sapete il coro di Trantor dev'essere a Brescia, in piena terra gota, per un concerto che fa da cornice all'inaugurazione di una mostra d'arte contemporanea.

L'esperienza si apre settimane prima con un fantastico esemplare di Organizzatore Sapientino (OS), il quale tenta di modificare con supponenza il nome del mio coro nelle locandine vantandosi di avere teorie precise sulla filologia veterotestamentaria, e poi però riesce a stampare una cosa come "coro S. Antonio da Paolo" sui circa 3000 inviti dell'evento - difficile trovare un OS più acuto.

Giorno del concerto
Trantor deve essere in chiesa alle 15.20.
Il concerto è alle 17.
L'auto che contiene Trantor parte ovviamente per prima, alle 13.10, con il solito gigabyte di ansia che amo portarmi dietro in questi casi.

Le auto di tutti gli altri coristi partono nell'ora successiva, a causa di vari motivi di lavoro.

In particolare, auto3 si segnala per ospitare addirittura due agenti della Polizia Municipale, ovvero #coristaVigileF. e #coristaVigileA.

14.11
Beh qualcosa doveva pur succedere altrimenti noi - e soprattutto Murphy  - ci si annoia, quindi perchè non finire imbottigliati senza speranza in una coda galattica lunga chilometri quando siamo quasi arrivati a Brescia? Eh?!

14.24
Trantor ha già speso 85 euro di credito telefonico e tirato tante di quelle madonne mentali da far venire giù S. Pietro, comunque telefona disperata a tutte le altre auto per sapere dove sono e dire di uscire ai caselli precedenti.

Trantor: "pronto, auto3, uscite a Pontevico prima della coda, per carità!"
auto3: "c****! Ehm l'abbiamo appena passato"
Trantor: "[varie saracche mentali e non]"

#coristaVigileF., dopo 3 minuti: "Trantor qui è l'auto3, yeah, guarda, tutto a posto, siamo usciti a Pontevico, tuuuutto OK"
Trantor: "ma cosa...?!"
#coristaVigileF. "vai tra, vai tra, vai tra, ho solo fatto un numero, ma yeah tutto regolare, siamo usciti ora, andiamo in chiesa e tu vai tra!"

In pratica #coristaVigileF. - fortemente istigato da Frau D. e dalle altre coriste presenti sull'auto, mentre #vigileA. si chiudeva per decenza in un pietrificato silenzio - ha fatto inversione in autostrada usando la paletta di ordinanza e spingendo centinaia di persone a fare lo stesso. Yeah!

15. 00
Coda.

15.21
Coda.

15.36
Coda.

15.41
Isoradio è ormai diventata la succursale bigotta di radiomaria e, non paga, si ostina a non dire niente della coda.
Ma dopotutto è giusto, perchè avvisare i viaggiatori se 40 km di autostrada nei pressi di una delle maggiori città del Nord vengono chiusi per 5 ore per lavori programmati, perchè farlo, e perchè invece non trasmettere quelle maledette chitarre del c**** con relativi cori stonati di fedeli stonati tutti presi da un tizio morto da anni che si è offeso per il gay pride, metteva sullo stesso piano aids e preservativo e non si vergognava di farsi fotografare con pinochet?

15.57
Coda.
La situazione rassomiglia paurosamente quest'altro concerto.

16.13
Coda.

16.18
L'auto con Trantor esce finalmente al casello e si fionda verso Brescia, mentre tutti gli altri sono ovviamente già arrivati là.

16.36
Fermi ad un passaggio a livello del c@#&%$£ aspettando un trenino del c@#&%$£ che collega due località inutili del c@#&%$£, c@#&%$£!

16. 39
Fermi al settimo semaforo dell'onda rossa Trantor sprofonda in una pozza di disperazione.
#bassoFausto alla guida e #coristaK., esasperati, meditano probabilmente e giustamente di buttarla fuori dall'auto, ma per qualche motivo rimandano.

16.40
Davanti al parcheggio sotterraneo del centro storico.
Disponibilità: 1 posto.
"vai, vai, vai, vai, va..."
Disponibilità: COMPLETO.

16.42
Per sapere il perché e il percome #coristaMax abbia, nell'ordine: parcheggiato l'auto in un sotterraneo a 1 km dalla chiesa, dimenticato le parti in auto, avuto un infarto, corso dalla chiesa al parcheggio, realizzato solo allora di aver dimenticato in chiesa il tesserino per entrare nel parcheggio, sia tornato in chiesa morto e senza parti, andate ai commenti.

16.50
Trantor arriva in chiesa stremata, sudaticcia e in stato confusionale.
Mancano 10 minuti all'inizio del concerto.
Si prova alla bellemeglio qualcosa, Organizzatore Sapientino non capisce che NON E' IL MOMENTO DI CHIEDERMI COSA NE PENSO DEI QUADRI, comunque pazienza, ci chiudiamo in un ripostiglio per cambiarci, perdere a vicenda le parti e ascoltare - oh gioia - 35 minuti di sproloquio non richiesto del parroco.

17.35
Il concerto inizia e grazie ai miei amati coristi va benissimo... Yeah.


19.00


Andiamo alla cena luculliana gentilmente offerta da Organizzatore Sapientino, mentre Trantor viene sequestrata da un molestissimo videoamatore che sì ok bene ha registrato tutto il concerto e fatto le foto, ma c****, non c'è bisogno di spiegarmi in dettaglio tutta la tua vita di modesto videoamatore goto, che palle!




19.42


Ho già metà coro squisitamente ubriaco, mentre l'altra metà, di cui faccio invariabilmente parte, indugia pericolosamente in discorsi spinti qui non pubblicabili.




20.32


L'organizzatore sapientino presenta a Trantor e a #collegaBibliotecariaF. (corista per l'occasione) una timida suorina, qualificandola come pia donna così devota da convincere chiunque - ma proprio chiunque - ad entrare in convento.

Trantor e #collegaF. si guardano:


"che dici Trantor, ci andiamo noi due con suorina devota a visitare il monastero? ;-)"


"ah sì guarda, proprio io e te, le persone giuste ;-) ...non so perché ma ho il sospetto che la cosa rischi di andare a finire diversamente"
Suorina Devota e Organizzatore Sapientino sorridono soddisfatti e fieri dimostrando di non aver capito una mazza.




21.25


Organizzatore Sapientino, fradicio come un tordo caduto nel Gewurztraminer, intona a gran voce il Salve regina gregoriano abbracciando #coristaMax e cercando in tutti i modi di dirigere i coristi ubriachi, i quali si trovano ormai sotto il tavolo - oppure discutono dei pizzini di Kleiber - oppure entrambe le cose.

22.00
Importuniamo la cittadinanza bresciana cantando un paio di mottetti senza parti e senza particolare ritegno sotto il portico del Broletto, e tutto questo mentre, sempre nell'ordine, #coristaAvvocato tenta disperatamente di mimetizzarsi con un capitello protoromanico dissertando di storia antica pur di distinguersi da noi, veniamo ripresi dalle telecamere di sicurezza del Comune, #coristaSirCornista rimedia un simpatico regalo da un piccione e alcuni autoctoni goti ci guardano con impagabile perplessità.

00.32
L'autostrada ora è libera.
Una birra con #coristaMax e la giornata si chiude.
Nice day.