martedì 12 gennaio 2016

Circoletti, Kurt Russell, fila, lega

E' il 23 dicembre, ultimo concerto della stagione, 24° concerto del 2015 con i miei cori.
E' stato un anno pesante e felice.

Sono le 21.08, il concerto è programmato alle 21, il pubblico gente con seri problemi di socialità è già in chiesa dalle 20.40.

In sagrestia al solito regna il delirio totale: frotte di sparaventose frugano alla ricerca di parti mancanti nel mio trolley pieno di fotocopie in disordine, in 7 stanno cercando di sistemarsi il foularino natalizio rosso sull'abito da concerto con risultati che fanno molto ridere altri coristi a cui il foularino cade e loop, in 5 scartano caramelle sull'altare (indovinate chi alla fine raccoglierà le carte), uno si prova le tonache da chierichetto e posta selfie su instagram mentre la curia ci fa causa, 3 ripassano la parte del tenore di un pezzo di Mendelssohn bestemmiano e i soliti 2 (già noti alle forze dell'ordine) distribuiscono tavor.

Qualcuno urla IL BUCATOREEE e mentre mi slaccio la camicia e metto i tacchi alti gli lancio prontamente la #reliquia, ossia Il Sacro Foratore a 4 Buchi (SFAQ-bu) il quale, puntuale come la gag di s. gennaro, rilascia milioni di circoletti bianchi in tutta la sagrestia e dentro le mie scarpe (il modo migliore per tracciare i miei spostamenti è seguire le piste di circoletti bianchi nel mondo).


Sono le 21.09 e ripenso a quando ero corista nello #storico #coro di X, a come ero diligente nel mettere a posto le parti il giorno prima del concerto, così giovane e già catalogatrice fottuta, e a come inorridivo sorridendo nel vedere l'amato direttore #KurtRussell che alle 21.13 si doveva ancora cambiare e sardonico, in boxer, dopo aver rinunciato del tutto a mettere in ordine i pezzi era più propenso a discutere il menu del ristorante in cui andare dopo, mentre in sagrestia puntualmente regnava il delirio più totale caramelle cartacce reggiseni tresche gente che non sa mettere un farfallino e CIRCOLETTI BIANCHI, ma io sotto sotto ammiravo moltissimo il suo cinismo sornione da musicista consumato ("ma come fa?" "LFDL.").

Poi ho iniziato a dirigere cori a mia volta, e per un po' di anni sono stata brava come allora: sistemavo le parti per tempo, bucavo i fogli il giorno prima, controllavo che la cartella fosse in ordine e toglievo i pezzi che non mi sarebbero serviti, come quando avevo il colletto della camicia in pizzo che mi metteva mia madre alle medie mentre le altre potevano già vestirsi da troie.


Invece ora è il 23 dicembre 2015, sono le 21.11, ci sono 5 gradi sopra lo zero, qualcuno ha iniziato a presentare senza chiedermi un cazzo e ho ancora addosso il vestito da concerto mezzo slacciato.
Alcuni circoletti bianchi sono finiti nella scollatura, ma ormai non li tiro più neanche via, ce li lascio perché mi affeziono, tengono caldo.

Mi tiro su i collant mentre una corista mi allaccia il corsetto e sotto la dettatura di un tenore agitatissimo tento di mettere in ordine le mie stesse parti usurate come la chiglia di un peschereccio, indicando nel contempo dove si trovano le parti doppie di Jesus bleibet, rovistando in borsa per trovare il diapason e istruendo i coristi sull'entrata in fila indiana, anche al Cern farebbero fatica ("ma in fila indiana in che senso?" "ma in fila per uno o per due?" "ma perché in fila?" "allora per due, yea" "ma fila in che senso?" "ma per uno?" "ma per mano?" "ma in che senso fila?" "hai del rossetto sui denti" "col mio coro di Sciaffusa non entravamo mai in fila e francamente credo che blablablabla" "ho tempo di andare in bagno?" "ma perché nonFOTTETEVI TUTTI.).


Nel frattempo sono le 21.16, il sindaco sta finendo di parlare, mi riavvio i capelli a caso mentre qualcuno dice di far entrare i coristi perché siamo già in clamoroso ritardo e metà del pubblico è in cancrena, l'altra vota lega.

Mentre sfilano davanti a me con la loro bella cartellina a destra e la definitiva prova della teoria della relatività (concetto di /abito nero/) e del principio di indeterminazione (/abito lungo/) un contralto sorprendentemente lucido mi sistema lo spallino del reggiseno e nasconde l'etichetta della giacca.
Ho del rossetto sui denti e il forte dubbio di avere le parti nell'ordine del cazzo.
Qualcuno mi fa notare che ho anche le occhiaie di Vincent Schiavelli.
Alcuni circoletti muoiono nell'ottemperanza del proprio dovere.

Epilogo
Nel presentare mi infilo in un paio di subordinate del cazzo da cui nemmeno Cicerone riuscirebbe a uscire, nel #solitomottetto di Palestrina io e metà del coro ci commuoviamo come adolescneti davanti a Casper, non dimenticheremo facilmente la spalla cotta calda e la mostarda del rinfresco, e penso che ho imparato proprio tutto da #KurtRussel, e che probabilmente lui non lo saprà mai.

Insieme a lui abbraccio anche voi, che la forza della lucidità sia con voi.
Baci.

20 commenti:

  1. Sembra quasi un thriller...mi è venuta pure l'ansia. Da nerd quale sono, mi chiedo come si riavviano i capelli. Danno pure i messaggi di alcuni ciuffi nn permettono il riavvio e chiedono se terminarli in modo coatto? :-) un saluto F.

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    1. A volte vien su un casino e tocca fare reset C: AHAHAHAH, altre volte più semplicemente è schermata blu.

      Buon anno!

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    2. Ahhhh quello che viene chiamato in alto gergo tecnico una bella spianata.
      Ma con la schermata blu vengono su pure i messaggi di errore e i salvataggi degli errori in memoria? Buon anno Signora del Riavvio ! :-) F.

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    3. Guccini cantava "Nostra Signora dell' ipocrisia", noi cantiamo "Nostra Signora del Riavvio" :P

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    4. @Anonimo F.: comunque è quasi sempre proprio come un thriller, hai detto bene. A volte rischia di sconfinare nello splatter, poi qualcuno mi ferma

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    5. @Rigongia: ahaha lol. E' proprio come con Windows comunque, riavvii quanto vuoi ma finché non lavi tutto da capo una piccola percentuale di nodi e usura sui capelli rimane

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    6. A quando la versione cinematografica integrale del thriller splatter della signora del Riavvio? F.

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    7. Rettifico: più che splatter molti concerti vanno più tipo quel film angosciantissimo con Tim Roth, Funny games. Non vedi una goccia di sangue ma stai male.

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  2. Very nice.
    Continuo a domandarmi come fai a resistere, Maestro O:)

    BTW occhiaie e borsoni, da queste parti, sono un must-have; il marchio di chi vive la vita; il corollario al teorema della fatica; e, last but not least, la prova provata del carpe diem! Ecchè! :D

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    1. Potere della polifonia!

      Una mia corista, fra le più adorabili, dice sempre che è meglio non fidarsi delle persone che sopra i 30 anni non sono 'consumate'. In effetti o fai il modello di mestiere, o hai avuto un culo incredibile col DNA, o non è che lavori poi così tanto, eh! (quest'ultima categoria è famosa per lamentarsi del proprio 'lavoro' oltre ogni dire di solito)

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  3. Come te non ce n'é.
    Al #KurtRussel gli vai via che manco capisce come ^___^

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  4. La fila indiana (e l'entrata in generale) mette sempre nel panico anche noi. E l'uscita è anche peggio, perché di solito non viene mai provata e non se ne può discutere per interi minuti al buio in una nicchia della chiesa.

    Non ho mai capito se le donne hanno problemi con i foulard ma non credo. Tra i maschi c'è sempre qualche problema con le cravatte: metà non sanno farla e l'altra metà sa farla solo davanti a uno specchio, ma le chiese non sono esattamente ricche di specchi. Questo, probabilmente, per compensare la facilità di vestizione del direttore a cui basta infilarsi una giacca per essere pronto a dirigere.

    L'ordine dei brani viene deciso solitamente mezz'ora prima del concerto, quindi è impossibile prepararli prima. E abbiamo le cartelline non con gli anelli ma con le buste di plastica, il che evita di spargere circoletti bianchi ma ci mette in difficoltà quando il numero di fogli complessivo dei brani da cantare supera la quantità di buste all'interno della cartellina. E là è divertente vedere come ognuno risolva il problema in modo diverso e creativo.

    Insomma, non ci annoiamo nemmeno noi... :D :D

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    1. Mi consolo allora! :D
      Provare l'uscita, ma scherzi? Mai! Non si fa, è come nominare la F del D in teatro. Oppure è come il sarchiapione, tutti ne parlano ma nessuno ne ha mai vista una fatta bene.
      Decidete l'ordine poco prima? Siete pazzi! Sai che casino verrebbe fuori con i miei coristi? Già fanno fatica a metterli in ordine correttamente sapendolo una settimana prima.
      Ah, la cartellina. Ogni tipo ha una sua filosofia!
      Devi ammettere però che gli anelli, con molti più problemi di manutenzione, offrono però anche innegabili vantaggi: è molto più facile tenerci dentro il cellulare per fare foto al direttore durante il concerto!

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  5. Che poi tanto dal pubblico nessuno si accorge di niente.

    Ma quante volte hai scritto cazzo?

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  6. Giusto per curiosità, anche se non è esattamente quello che ascolto di solito, ma esiste una registrazione, un bootleg, una "presa diretta"?
    Sicuramente conosce qualcuno che le può prestare un paio di microfoni, suvvia chi non ha un paio di Shure cardiode che penzolano stanchi dalla scrivania! :-D
    Per fare le cose per bene ci vorrebbe un pre "bastachefunzioni" (a transistor va benissimo, le valvole sono per fighetti) e per registrare un portatile (o un DAT se siete vintage).
    Posizionamento in configurazione ORTF, le aste dei microfoni transennate manco fosse la scena del crimine del RIS (che quello che inciampa e tira giù tutto c'è sempre) e poi via a far concorrenza alla Decca.
    No eh, va bene, io c'ho provato... :-)

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    1. La cosa incredibile è che di quel concerto sì, c'è. Però aspetta, tu sei di quelli che mi hanno identificata?

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    2. Eh sì, non mi ricordo come, ma trovai la pagina flickr... l'avevo già scritto che fotografa meglio di molti tizi che si proclamano professionisti, vero?

      P.S. Ma da quanti piffero di anni leggo questo blog?

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    3. Oggi, mentre l'assistenza tentava di riparare la caldaia (senza riuscirci) ho fatto un supplemento d'indagine.
      Sul social-coso, che io visito con la stessa frequenza con la quale lavo la macchina, ho trovato la pagina di un coro, con microfoni, cavi, coristi, flauti soprani e coreografie su dei ballatoi... bene la mia curiosità è stata soddisfatta. :-)

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