mercoledì 31 agosto 2011

Dov'è il problema

Il fatto è che durante la pausa estiva qualche opossum mio allievo a scuola di musica insiste per venire a lezione anche a casa mia, a livello teorico per non perdere la memoria muscolare, a livello empirico per dare sfogo all'ansia da prestazione del genitore.

L'altro fatto è che - dopo 6 anni di genitori pesanti come il plutonio, le sfuriate del capo  Fraublucher , allievi opossum e qualche allievo veramente bravo - non lavorerò più a scuola di musica quest'anno, grazie ai nuovi incarichi che mi hanno dato in due biblioteche diverse.


"...bene Trantor, grazie per la lezione, allora ciao!"
"ciao #allieva opossum figlia del #genitore da bravobravissimo #variante euforica!, e ciao #genitore da bravobravissimo #variante euforica!"
"ciao ciao ciao, comunque volevo dirti che blablabla e poi qui e poi là"
"...sì."
"e blablabla. Ma ora andiamo, ciao. Ah però aspetta, non ti ho detto che blablablabla!"
"...sì."
"beh dai, ti lasciamo andare. Comunque blablabla, e soprattutto ricordiamoci che blablablabla."
"...sì."
"allora ciao, a presto!"
"ciao, vi aspetto la prossima sett..."
"...ah no ma aspetta, ecco cos'è che volevo dirti! L'anno prossimo a scuola di musica IO mi prendo il mercoledì alle 18, ok?"
"..."
"voglio sperare che terrai quel posto libero per il mio opossum"
"ehm. Sì, no, è che c'è un problema, per l'anno prossimo."
"..."
"un problema."
"un-pro-ble-ma?
"sì."


L'augusta città di X, la sua biblioteca e le sue ciliegie. La biblioteca specialistica in mezzo ai maestri di conservatorio. Il contratto full time che mi faranno per lavorare sia lì che là. Il fatto che insegnare ai bambini non è mai stato il mio mestiere per quanto abbia cercato di farlo diciamo bene e il fatto che il pianista che mi sostituirà è 800 miliardi di volte più bravo e più portato e più entusiasta di me e vivremo tutti felici e contenti e...

Tutto questo spiegato davanti agli occhi sempre più sgranati del #genitore da bravobravissimo #variante euforica e agli occhioni sempre più delusi dell'opossum, in un italiano con l'inquietante tendenza a diventare via via pessimo, io con l'inquietante tendeza a diventare sempre più rossa e deglutendo sempre più a fatica.


"ah. Beh che dire, sono contenta per te...!"
"anch'io... Ma tutt'e due le cose non potevo tenerle. Ovviamente mi dispiace tantiss..."
"non preoccuparti. Dai, un posticino per il mio opossum lo troverai lo stesso [mi fa l'occhiolino]"
"... eh?"
"dai, sì, mezz'oretta"
"beh veramente no, privatamente è escluso perchè non voglio portar via allievi alla scu..."
"ma no, non privatamente. A scuola, ovviamente."
"...ma vi ho appena spiegato che non insegnerò pi..."
"ma come, neanche mezz'ora per il mio opossum?!"


Ma hai una vaga idea di cosa significhi lavorare 36 ore a settimana più vari ed eventuali lavori extra più i concerti più i due cori?


"ma come faccio?! Lavorerò tutti i giorni fino alle 19 e..."
"beh, allora facciamo lezione alle 19.30, dov'è il problema"
"ma... ma..."
"su su, dai, mezz'oretta di lezione per l'opossum e siamo tutti contenti"
"GUARDI CHE ESCO ALLE 19 DALL'AUGUSTA CITTA' DI X CHE DISTA 65 KM DA QUA, e l'altra biblioteca è nella città di P. da cui provengo con il treno delle 20.00 che peraltro è sempre in ritardo"
"...ah. No, allora forse no."
"no, infatti forse no."
"ok"
"...però mi spiace veramente"
"Non preoccuparti, allora ciao!"
"ciao!"

Chiudo la port...

"...aaaah, e se per caso ti si libera un buco per la scuola quello è del mio opossum, ok?!"

lunedì 22 agosto 2011

La struttura atomica del Sulcis Iglesiente


Come sapete, uno scienziato dei materiali che conosco dal liceo (Dave), un medico specialista (Sofi) e un area manager di una nota azienda di deforestazione (...so che potrebbe essere inteso molto male, comunque è sempre Pipes) mi hanno accompagnata in Sardegna per le agognate ferie.

Sì, il livello delle put***ate ha veramente superato ogni massimo storico.
Quest'anno si noti comunque la stranissima assenza di casi umani, il che non solo è anomalo, ma è anche decisamente inquietante.
C'è sempre un caso umano, nelle mie vacanze con gli amici.
Se ne deduce che forse lo siamo stati tutti e 4.
Contemporaneamente.
Comunque.


Giorno -3

Pipes si prepara per partire per S. Antioco da solo, in nave.
E' evidente che diversamente da noi altri 3 Pipes ha potuto scegliersi le ferie.
Gli portiamo dunque le nostre valigie per evitare di portarle in aereo quando arriveremo; lunghi e angosciati sms tra me e Sofi relativamente a questioni di vitale importanza (le scarpe).
Contrariamente ad ogni aspettativa la mia valigia risulta essere la più piccola, un piccolo innocente trolley quasi con le misure da bagaglio a mano Ryanair.
Il piccolo innocente trolley viene fotografato e inviato a Sofi come monito.


Giorno 1

Pipes è già là, noi altri 3 invece dopo aver lavorato fino alle 18.00 raggiungiamo l'aeroporto di Verona, diretti a Cagliari.

Alle 20 tutti i bar dell'aeroporto stanno progressivamente chiudendo.
Non afferriamo la strategia commerciale.

L'aeroporto è popolato solo da noi e dai passeggeri del volo per Tel Aviv, tutti bruttissimi.
(Non so perchè, comunque è vero.)

Ci facciamo riconoscere immediatamente.
Comandante dell'aereo: "Signori passeggeri, grazie per aver scelto la nostra compagnia [del c****]! E yeah, partiremo con un'ora di ritardo!"
Dave: "E STICAZZI!"
Applauso generale.

A forza di parlare di tragiche morti a bordo di aeromobili che si inabissano nel Tirreno si è creato il vuoto intorno ai nostri posti.

O forse potrebbe essere stato per le domande morbose mie e di Dave a Sofi sulle autopsie praticate sui feti, ma la verità non si è mai saputa.

Comunque mentre sorvoliamo l'Elba si sente un forte odore di bruciato.
Le hostess percorrono la cabina con sguardi interrogativi tirando su col naso; dopo 5 minuti arriva anche il comandante, pure lui percorre la cabina con sguardi interrogativi tirando sul col naso.
"moriremo"
"lo sapevo, lo sapevo"
"...un attimo. Fatemi ragionare. Una lì, una là, una qui, quel tizio in uniforme lì... ma allora... scusate, ma chi sta guidando?!"
"non dovevi dirmelo, cazzo!"
"e ora moriremo, cazzo!"

Ad libitum.


Giorno 2

Grazie ad un fo*t**o maestrale passiamo la giornata in spiaggia completamente ricoperti di sabbia mista a crema protezione 30.

La casa che abbiamo affittato è deliziosa, in compenso l'ossessione per la raccolta differenziata sta a S. Antioco come l'ossessione per le rotonde sta alle terre emiliane.

Dopo lunghe ed estenuanti discussioni sulla struttura atomica dei vasetti di yoghurt appuriamo che avevo ragione io, e cioè che vanno nella plastica.


Giorno 3

Bellissimo avere come vicini di casa al piano di sopra un carpentiere di Cremona che passa le ferie a segare mensole e a trapanare (no, non la moglie), ed il loro c**** di bambino del c**** che alle 8 antimeridiane inizia a fare corsette podistiche proprio sopra la camera mia e di Sofi, veramente molto bello.

Bellissimo anche impiegare 25 minuti per capire quale bidoncino mettere fuori per la raccolta differenziata porta a porta, discutere un'ultima volta della struttura atomica dei cartoni della pizza, tornare a casa e trovare il bidoncino ancora pieno perchè non abbiamo fatto il nodo al sacchetto.

Lunghe ed estenuanti discussioni sul ceto di appartenenza di Pipes, su chi guadagna di meno di noi 4 (non io, nonostante sia l'umanista del gruppo), su quanto Pipes spenda in media all'anno nella compravendita di auto d'epoca.


Giorno 4

Appuriamo che una nostra amica, #Coincidenza, si trova negli stessi giorni in vacanza vicino a noi, dato che ha un moroso sardo.
Dopo 17 secondi di indulgenza il moroso sardo viene immediatamente ribattezzato #BoringSardu, o se volete #Briosky, viste e considerate le ondate di allegria che trasmette.

#BoringSardu si segnala per essere moderatamente cortese, decisamente scostante con #Coincidenza, dare ordini maschilisti a #Coincidenza, non sembrare affatto il moroso di #Coincidenza, essere sardo di costa ma non sapere un cazzo di venti, essere moderatamente rude, lasciar portare ombrellone zaino e sacca a #Coincidenza mentre lui arriva con in mano un sacchetto di fagolosi, commercialista.


Giorno 5

In spiaggia.
I nostri sguardi vengono catturati da una figa ed un figo assurdi che prendono il sole davanti a noi.
#FigaeFigoAssurdi notano quasi subito la nostra meravigliosa borsa frigo e ci chiedono se possiamo tenere al fresco per loro un notevole piatto di macedonia appena comprato.
Ovviamente rispondiamo sì, chi guardando le bocce di lei, chi immaginandosi lui... vabbè.
#FigaeFigoAssurdi spariscono nella boscaglia per circa 5 ore (non sto scherzando). Poi tornano. E noi staremmo anche andando via, per esempio.

"ehm, #FigaeFigoAssurdi, volete per caso la vostra frutta [che sta facendo la muffa nel nostro frigo da 5 ore]?"
#Figo: "eh? no no guarda, no. tienila lì."
"ah."
"..."
"...ma cosa..."
"ma veramente...!"
"ehm, no, in effetti avete ragione. Dammela. Oppure no, dai, mangiatela voi, ok?"


Tornati dalla spiaggia.
Si fulmina la lampadina del bagno.
L'unica, lampadina del bagno.
Dopo aver svitato tutte le appliques della casa appuriamo che nessuna lampadina ha lo stesso filetto della lampadina del bagno.
Dopo lunghe ed estenuanti discussioni sulla struttura atomica della lampadina del bagno qualcuno rompe la tendina della doccia.


Giorno 6

#Coincidenza e #BoringSardu ci invitano in una spiaggia meravigliosa, a soli 45 minuti di macchina da casa nostra percorrendo un'agile e stupenda strada interna.

Buffo che i 45 minuti si siano in realtà rivelati 130 e la stupenda strada interna una specie di mulattiera per il Falzarego di km 98, ma dopotutto qualcuno l'aveva detto che lo spazio-tempo è una dimensione relativa.

#BoringSardu ci fa sentire educatamente idioti per aver fatto la strada sbagliata seguendo l'iPhone, e ci propone dunque la vera, agile e stupenda strada panoramica per tornare a casa questa volta sì, in 45 minuti.
 
Buffo che i 45 minuti si siano in realtà rivelati 120 e la stupenda strada panoramica una specie di mulattiera costiera di km 89, ma dopotutto qualcuno l'aveva intuito che #BoringSardu è un discendente dei fenici come io lo sono di Topolino.


Giorno 7

Il proprietario della casa non sembra apprezzare più i nostri continui angosciati sms per informarci sulla direzione odierna del vento sardo.
Cogliamo un po' di sarcasmo nella sua ultima risposta.
O forse è perchè ogni volta che chiamiamo è perchè abbiamo rotto qualcosa.

La sera usciamo.
Dopo lunghe ed estenuanti discussioni sulla sicurezza delle centrali nucleari in Italia e la situazione del PD sempre in Italia appuriamo che è meglio ordinare la zuppa di cozze.


Giorno 8

Andiamo in spiaggia con #BoringSardu e #Coincidenza.
Dopo lunghe ed estenuanti discussioni sull'inutilità della guerra e su quanto vorremmo smantellati tutti i corpi militari della Terra ci presentano l'amico di #BoringSardu, militare volontario appena tornato dall'Afghanistan.
Yeah.

A cena.
Mentre l'olio delle mozzarelle in carrozza sta sfrigolando finisce una delle bombole di metano.
Dopo lunghe ed estenuanti eccetera il carpentiere di Cremona ci elemosina una chiave inglese, immediatamente sbolognata nelle mani dell'area manager che vende motoseghe.


Giorno 9

"ragazzi, dove ho messo le chiavi di casa, c****?"
"Pipes, forse sono al solito posto"
"...ah, già. eccole."
"partiamo, adesso?"
"no. c****, e le chiavi della Passat?"
"ma se ci hai appena aperto tu"
"..."
"forse in ca..."
"sì. eccole."
"partiamo, adesso?"
"eh ho capito, un attimo!"
"non per rompere i maroni, ma ti sei messo la maglia al contrario"
"... ah. Vacca boia."
"partiamo, adesso?"
"un attimo, un attimo"
"ho bisogno di ferie"


Facciamo la spesa al conad.
Stazioniamo per ore davanti al reparto acque minerali, adiacente alle casse, nel tentativo di trovarci tutti d'accordo sull'acqua da prendere.

"ti dico che le uniche sane sono quelle di montagna"
"ti prego, non prendere la ferrarelle, tutto ma non la ferrarelle!"
"la S. Anna? Guarda la temperatura alla sorge..."
"ma hai visto che residuo fisso ha?!"
"che palle, prendiamo quella che costa meno e amen"
"basta che non sia leggermente frizzante"
"e con questo cosa vorresti dire, scusa!?"
"...l'acqua Lete?"
"ehi ma lo sai che ogni volta che penso all'acqua Lete mi viene in mente For..."
"RAGAZZI PRENDIAMO QUESTA CAZZO DI ACQUA E ANDIAMO A CASA"


Torniamo a casa e scopriamo che io e Sofi abbiamo lasciato completamente spalancata la finestra al piano terra della nostra camera.
E non è che il cancello della casa si chiuda, dato che è solo appoggiato.

"ma che c****..."
"ehm."
"ragazze, ma siete fonate!"
"ma io ero ero convintissima di averla chiusa, la finestra!"
"sì, è che forse io l'ho riaperta"
"questo è evidente, santo cielo!"
"TU piuttosto ricordati che stanotte hai lasciato la Passat completamente aperta."
"...già."
"...ecco."
"non per rompere i maroni, ma qualcuno l'aveva poi presa, l'acqua?"
"io no, stavo pagando"
"io no, stavo prendendo le sporte"
"io no, stavo... ehm, no"
"geni."


Giorno 10

L'ultimo giorno.
Teatrino dell'assurdo che da solo valeva tutto il viaggio, anche a costo di venirci senza gli amici.
In spiaggia c'è un fo*t*to maestrale.
Improvvisamente vediamo arrivare dal mare un puntino colorato a velocità supersonica, diretto verso la nostra spiaggia.
Il kitesurfer (uno strafigo biondo) raggiunge in 7,4 secondi la spiaggia e si mette a chiedere un cellulare perchè si è perso e non riesce più a tornare indietro a causa del fo***tissimo maestrale sardo.

#BoringSardu, da esperto discendente fenicio, vuole rendersi subito utile, mentre #Coincidenza lo guarda con gli occhi di bambi.

#kitesurfer: "ecco fatto, telefonato. Ora verranno i miei amici in gommone a prendermi, così torno a casa"
#BoringSardu: "ottimo, ottimo" [in realtà non è stato di alcuna utilità, ndr]
Arriva il gommone.
#gommone: "dai salta su che ti portiamo a casa!"
#kitesurfer: "insomma ma non potete venire a riva?!"
#gommone: "ma no, ci incagliamo, no? Devi solo fare 5 metri nell'acqua"
#kitesurfer: "ah, no no no, fa lo stesso, tornate indietro. Io torno in autostop."
#gommone: "ma... ci hai chiamati tu..."
#kitesurfer: "no no no, la mia vela ha un buco (?) e poi torno in autostop. Ciao."
#BoringSardu: "ma come in autstop, quelli lì sono venuti apposta per te, se poi se ne vanno come farai a torn.."
#kitesurfer, serissimo: "vabbè, posso sempre scrivere SOS sulla sabbia, no?"
[raccoglie la tavola e se ne va da solo verso la statale]
#BoringSardu: "..."
[risate colossali di tutta la spiaggia]


Giorno 11

Torniamo a casa.
Non è normale arrivare all'imbarco di Olbia in perfetto anticipo, andare a mangiare un panino, perdersi dietro lunghe ed estenuanti discussioni su qualcosa, tornare all'enorme parcheggio e scoprire con orrore che la nostra Passat è rimasta l'unica non ancora imbarcata sul traghetto, in mezzo all'ilarità sguaiata dei parcheggiatori.

martedì 16 agosto 2011

Ancora una Sam, così l'ansia è completa

"ciao Trantor!"
"ciao!"
"come stai? Dai, aggiornami subito, tua mamma mi ha detto che avete regalato alla cugina X il tuo letto a castello!"
"... sì, esatto"
"..."
"..."
"..."
"quindi?"
"quindi cosa?"
"quindi non vivi più con i tuoi?! E senti, ma che progetti hai? Non hai voglia di un bambino? E soprattutto, quando ti sposi?!"
"veramente non ne sento l'esigenza. Proprio"
"ah"
"e comunque in quel letto non ci dormo da circa 6 anni perché è scomodo"
"ma io credevo che blablabla, e avevo dedotto che blablabla, e zia adalgisa blablabla, e qui e là bl..."
"uhm. no."
"MA..."
"fammi pensare. uhm. no."
"ma le mie domande ti hanno imbarazzato?"
"no, credo che a questo punto per te siano più imbarazzanti le risposte"

Lo stesso giorno, con la stessa persona, a spasso con i figlioletti urlanti (i suoi) e il marito (il suo).

"volete che vi porti io il passeggino, dato che avete mille cose in mano?"
"grazie infinite Trantor"
"figurati"
"..."
"..."
"...ma tu lo sai cosa ti sto per chiedere"

8 verticale? 7 lettere? Comincia per b?

"no. Dimmi"
"ma sei incinta?"

Peso ancora 41.5 e tu sì che hai la pancia, per cui %@$%@$çù§%!

"ma sai no?"
"uh, ok"
Marito: "guarda come porta il passeggino, no Trantor, in effetti posso dire che non ti dona, ih ih"
"ne sono fermamente convinta. Comunque se lo porto così era solo per non darvi le spalle, dato che il marciapiede non è Alpha Centauri"
"ma va là"
"vi dico di sì"
"è che non ti ci vedo proprio!"

E' quello che sostengo da 27 anni, vacca boia, solo che se lo dico io sembro Erode, se lo dite voi diventa una battuta, cazzo!

venerdì 5 agosto 2011

Vado

Quando un area manager nel settore della deforestazione e/o giardinaggio che parla tutto il giorno di motoseghe ai boscaioli, un medico specialista che parla tutto il giorno di patologie della pleura, uno scienziato dei materiali che parla tutto il giorno di materiali, era il mio migliore amico del liceo e scriveva in elfico sul banco, una musicologa con 5 lavori che parla tutto il giorno di opac e clausula cantizans (no, non è un nuovo lodo alfano) e ha disperatamente bisogno di ferie tornano sul luogo del duplice delitto (one, two), e soprattutto quando tendono tutti e 4 ad essere discretamente blasfemi, non so come ma ho la certezza che il livello di guardia delle p**t*n*te quotidiane verrà ampiamente superato.

Ho maledettamente bisogno di ferie, per cui ora vado.

Seguirà resoconto fedele. Demenzial-fedele. Veridico-demenziale. Fedele, comunque.

lunedì 1 agosto 2011

CAFP, paperi, dita schiacciate, Bandiera rossa

Come sapete, io e il mio coro sparaventose siamo andati in trasferta in terra terribilmente gota per un concerto nel ridente paesucolo di W sul lago di S.

Parte degli sparaventose hanno dormito da me nella mia casa gota, sita appunto nel ridente paesucolo di W, con un'eccitazione superiore a quella per la prima gita scolastica delle elementari.


Giorno prima del concerto

ore 10.20
Partiamo in un giorno da bollino nero con infinite speranze di non trovare troppo traffico - cioè, almeno non come quest'altra volta.

Mentre sto uscendo di casa ricevo la simpatica telefonata di un CAFP (Committente Ansiogeno Fanatico e Pazzo), per il quale avrei dovuto scrivere un breve saggio da pubblicare nel 2012, forse. La scadenza era luglio, oggi è il 30, solo che il CAFP mi comunica che lo devo invece consegnare immediatamente perchè la pubblicazione è stata anticipata a settembre.
Il momento giusto, yeah.

ore 12.34
Giunti sul lago, decine di foto ai paperi e ai labrador caduti nel lago.

ore 15.00
Arrivati nell'isola interna al lago goto di S. (chissà che lago sarà, eh) noleggiamo le bici per un'allegra scampagnata e visitare le chiesette dei borghi di pescatori.

ore 16.50 - chiesetta deliziosa nel borgo di P.
Ci intrufoliamo per cantare qualcosa.
Un umarell goto si siede nel primo banco e ci guarda storto.

#coristaMax: "gentilissimo signore, disturbiamo se cantiamo?"
goto scocciato: "mah veramente sarebbe una chiesa, neh. Comunque vedete voi, neh."
#bassoFausto: "...?"
#coristaK.: "...!"
#coristaVigileA. e #coristaOrganaro: [rumore di qualcosa di doppio e sferico che cade e rotola impietosamente sul pavimento]
#coristaMax: "ma... appunto!"
Trantor: "veramente, caro signore, questa è musica sacra. In latino. Sacra. Comunque facciamo solo una strofa, non si preccupi."
goto: "umpf."
Trantor: "sacra."

ore 17.12 - chiesetta deliziosa nel borgo di C.
Ci intrufoliamo per cantare qualcosa.
Abbastanza stonati.
Stuoli di vecchiette si commuovono senza ritegno.

ore 17.34 - chiesetta deliziosa nel borgo di S.
Ci intrufoliamo per cantare qualcosa.
Prendiamo possesso della chiesa deserta ed eseguiamo il solito pezzo 7 volte prima leggendo la parte dall'iPhone, poi disseminandoci in tutti gli angoli della chiesa per provare ossessivamente l'acustica.

Visto come siamo messi viene accuratamente evitato il confessionale.

ore 20.04
Infinita ansia gratuita da parte del CAFP. Grazie al portatile preso su al volo finisco più o meno il saggio, e mi appresto a inviarlo al CAFP.
Peccato che nel ridente paesucolo di W non esista internet.
Neanche wifi, o adsl. Proprio.
Neanche con le chiavette wind tim e vodafone, eh.
Neanche gli dei, insomma.
Sono cazzi, quindi.

ore 21.10
Entrati al ristorante "Al sopravvissuto" - ricordiamo, in una località turistica vicina alla sponda turistica del lago goto-turistico di S. di sabato sera a fine luglio - ci informano che a quest'ora la cucina sta chiudendo ed il cuoco forse è già anche andato.

#coristaMax ricorre agli occhi da gatto di shrek e riusciamo comunque a ordinare qualcosa.

La sala sta per essere allietata da uno stagionato trio di goti (fisarmonica, armonica a bocca e canto, basso elettrico) con età media 82 anni, intenti al soundcheck.

ore 21.29
Una groupie grassa e gota di età indefinibile si impossessa del microfono e ci comunica con gioia che siamo capitati in mezzo alla festa familiare dei Pradei, una cosa di cui non abbiamo sostanzialmente capito un c**** dal primo all'ultimo minuto, comunque rimaniamo perchè il trio goto ha nel frattempo affrontato il repertorio di liscio romagnolo, astutamente camuffato da patrimonio leghista grazie al raffinato accento longobardo.

ore 21.45
Il trio goto esegue Romagna mia.
Diviene necessario riportare il brano alla purezza originale.
Cantiamo a squarciagola, l'accento giusto c**** è il nostro, anche se emiliano, #coristaMax armonizza all'impronta tutte le parti polifoniche.

Sì, no, #coristaMax è effettivamente molto bravo ma era anche mezzo ubriaco.
Le armonizzazioni erano giuste, comunque.

ore 21.53
Il trio goto esegue Bandiera rossa.
Senza le parole.
Indubbiamente sperando che nessuno se ne accorga.
Diviene necessario riportare il brano alla purezza originale: cantiamo a squarciagola.

Non so perchè, ma il nostro è l'unico tavolo che canta.

ore 22.05
Dopo i casoncelli affogati nel burro, e il vino, e Romagna mia, e il pugno alzato, Trantor e #coristaMax sbafano come fogne un enorme piatto di formaggi locali costellato di marmellate e miele.

L'intenso dialogo si limita a poche battute:

"sei proprio liffa"
"un casino. Tu una fogna, piuttosto"
"sì."
"ciomp ciomp, prova questo. Con sopra questo, obviously"
"che golosa"
"sì."
"ciomp ciomp"
"ciomp ciompfgmghaltro miele?"
"sì."

ore 22.56
Lasciamo "Al sopravvissuto" pagando una miseria.
#coristaVigileF., il quale nel corso della serata ha sedotto una dopo l'altra tutte le cameriere, strappa un ulteriore sconto, peraltro non richiesto.

ore 23.40
Ping pong.

La lettura hard fornita da #coristaMax e #coristaVigileF. delle regole di questo gioco rinvenuto nei meandri della mia casa gota non è esattamente ripetibile.

Poi andiamo a dormire, dopo varie chiacchiere sui film di Tarantino, ansia via sms da parte del CAFP e un'ultima rilettura hard delle figure presenti nel gioco delle borsette misteriose.

Io comunque non ci ho mai giocato.
Al gioco delle borsette misteriose, dico.


Giorno del concerto


ore 11.30
Sms minatorio e offensivo da parte del CAFP che non ha ancora ricevuto il file e devo assolutamente averlo subito la tipografia deve averlo entro ieri lei non è stata di parola si colleghi immediatamente ad internet santo cielo!!!

E non è che durante la notte il ridente paesucolo di W sia stato fornito di adsl, eh.

ore 13.25
Ansia sms da parte del CAFP.
Iniziano le telefonate prima dal suo numero, poi da un numero sconosciuto (chi sarà mai, eh?).

Più di spiegare onestamente la cazzo di contingenza geografico-tecnologica non so cosa fare, comunque CAFP, CAFP e ancora CAFP.

ore 13.59
Prego in latino la gelataia del ridente paesucolo di W, l'unica nella valle a possedere l'adsl, e invio il c**** di saggio al CAFP, il quale mi lascia immediatamente 47 chiamate perse dal numero sconosciuto per ringraziarmi.
L'sms in cui spiego che sono ad un concerto mio e non posso esattamente rispondere non sembra sortire alcun effetto.

ore 14.45
Andiamo in chiesa per provare prima del concerto pomeridiano.

In quanto direttore ritengo indispensabile far spostare 6 volte la pedana di ghisa su cui si sistemeranno i miei uomini (nel senso dei coristi).

Peccato che alla sesta sistemazione #coristaMax abbia ancora le dita sotto la pedana, e io in quel momento vi salga allegramente sopra per meglio dirigere i lavori.

#coristaMax, scusa.

ore 16.30
Il concerto va bene, la chiesa è murata di goti.

Segue rinfresco in cui ci strafoghiamo di coppa locale, salame locale, patatine, torta locale, crostata locale.
Chiamo il CAFP, lui ammette di avere un po' esagerato con l'ansia, io mi congedo elegantemente.

La giornata si chiude -deo gratias - senza ulteriori CAFP.