Mio padre, orchestrale da una vita, in pensione da un mese, ha pensato bene di concludere la carriera col botto, cioè con la tournée dell'orchestra in Cina.
Praticamente il mio sogno, visto che non ci sono mai stata e ho un'idea dell'Oriente così squisitamente letteraria che darei ogni cosa per andarci, o lì o in Cambogia o in Giappone.
Comunque grazie ai suoi messaggi e ad approssimativamente [numero che esce dalla calcolatrice] fotografie un'idea me la sono fatta.
Il Milione di mio padre inizia a Natale (due giorni prima della partenza) quando Alessandro, il percussionista figo dell'orchestra - cioè, lì di percussionisti fighi ce ne sono almeno due ma questo è quello moro - sente l'esigenza di farmi gli auguri per sms specificando che ha messo in valigia una punta di parmigiano.
Non so perchè dirlo a me, ma la cosa non mi stupisce più di tanto perchè a pensarci bene io farei uguale, e il percussionista figo dell'orchestra quasi sicuramente lo sa.
Il Milione continua con infinite raccomandazioni mie e di mia madre (compraci dello shantung!), ma sì, lo shantung, come cos'è, santissimo cielo, oddio bisogna proprio insegnarti tutto, toh te ne diamo un campione e basta che ne compri un po', dio vedi tu quanto, un po', e possibilmente fai in modo che sia blu, ok?, ah e comunque - ma ricordati lo shantung! - prendi su la guida del touring, sì, te l'ho messa in valigia, sì, il passaporto ce l'hai?, sì, ma stai attento a quei vicoli in cui sicuramente vendono milioni di sacchi di shantung, e blu, sai tipo blu china?, ecco vedi si chiama blu proprio per un motivo!, e poi, in ultimo - shantung! - cerca se puoi ma assolutamente - blu - quando vai in giro - vicoli - di non essere da solo - milioni di blu in sacchi di vicoli! - e quindi, soprattutto, in ultimo, fondamentalmente, stai attento. (shantung!)
Il Milione continua con 5 voli interni e piazza Tienanmen, la fotografia di mao e 6 concerti in 3 giorni, statue antichissime e strade a troppe corsie, auditorium (auditoria?) galattici e vicoli poverissimi con orti costruiti sui balconi, cibi incredibili e volti sorridenti - ah, l'Oriente!
Continua con la festa di capodanno (il nostro) dell'orchestra, per la quale le donne hanno girato tutta Shenzhen a caccia di favolosi abiti di foggia cinese (invidia blu) e nella quale tutti improvvisano sul proprio strumento, virando sul blues, sul vino e su qualcosa di molto, molto poco ortodosso (le foto a questo punto diventano confuse).
Continua con un giardino labirintico - ah, Borges! - in cui tutti gli orchestrali si perdono immediatamente come un nugolo di settenni dentro l'ikea, e con l'ultimo albergo della tournée, il migliore, piccolo e tradizionale, con lanterne rosse appese in ogni dove.
Continua con una cena in cui mio padre e altri due cercano di ordinare questo e ricevono questo, percussionista figo che da 10 giorni si nutre con scaglie di parmigiano e una inammissibile, desolante e ingiustificata assenza di qualsiasi venditore di shantung ovvero analogo tipo di seta grezza brillante ovvero qualsiasivoglia materiale anche solo giudicabile come similare.
(Questa è la versione che ci è pervenuta a casa, ancora al vaglio degli inquirenti. Più o meno come i cinocefali di Marco Polo, solo che lì per un po' gli hanno creduto).
Ma finisce con mio padre che compra altre 8 mila sete, non shantung, non blu ma bellissime, un rotolo verticale con ideogrammi e foglie di bambù (il. mio. sogno.), circa 50 tra fogli di velina cinese decorati con tutto quello che secondo me è l'Oriente e un raccapricciante ma ormai storico retaggio del passato, una roba schifosa che però non vendono più da nessuna parte e che tra 60 anni potrebbe valere milioni di dracme, di fatto spingendo due violoncelli, il fagotto, il primo flauto e il presidente a fare lo stesso.
E soprattutto finisce con una orchestrale che al check-in viene fermata dalla polizia aeroportuale perchè nel bagaglio a mano aveva messo dei fuochi d'artificio - ditemi voi se questo non è puro genio!
La morale di tutto questo, comunque, è che non oso pensare a cosa sarebbe successo se ci avessi portato i coristi.
...c'è da chiederlo??? :D
RispondiElimina(io voglio il primo quello rosso con la fenice d'oro dalla coda lunga oppure quello blu coi fiori appena accennati subito sotto)
Mia carissima, finalmente qualcuno che può capire.
RispondiEliminaIo per la cronaca ho comprato questo ;)
centoquaranta dollari ben spesi.
Eliminarifletterò sulla versione nera (unico colore kosher nel filarmonico)
Ma lì ci sono così tanti bellissimi colori... Ah ma lo so che se no il direttore ti sgrida. Comunque sì, ben spesi. Ti manderò una foto.
EliminaRitorno dopo un po'... mi fai sorridere sempre sei in gamba... ;)
RispondiEliminaEhilà, ben ritrovato!
RispondiEliminaGrazie per visita e commento :))
Shantung, shantung...
RispondiEliminaChe strano: conosco la cucina cinese, le spezie e gli ingredienti piuttosto bene ma non l'ho mai sentito.
Cosa? Una stoffa? E a cosa mi serve una stoffa quando è pieno di negozietti cinesi?
Complimenti invece per le altre cose, in particolare per l'anguilla - muoio. La adoro. Anche se come la fanno i giapponesi...
Complimenti anche all'orchestrale che cercava di farsi arrestare per terrorismo.
Speriamo che si candidi a un Darwin Award.
Lo shantung è la stoffa più bella del mondo (questa).
EliminaIl punto è che qui da noi nei negozi normali costa moltissimo, e i cinesi non ce l'hanno. Pensavamo quindi che là ce ne fosse a iosa e costasse pochissimo, invece proprio nada.
Ah ah i Darwin awards!
Anguilla a Comacchio... quant'e' buona...
EliminaA me invece fa senso... Sono stupida e impressionabile, in queste cose
EliminaUuuuuuuuuh shantung! Uuuuuh vestiti cinesi! *__*
RispondiEliminaAwwww che invidia! Una mia amica è stata in Cina un paio d'anni fa, purtroppo niente shantung ma si sono comprati un bellissimo drago fatto di giada che non manco mai di rimirare con aria sognante ogni volta che vado a trovarla... *sigh*
Se organizzi un viaggio in Cina o Giappone ricordati di chiamarmi!!!
Allora non esiste proprio, lo shantung, in Cina...!
EliminaComunque da 4 anni circa all'interno del coro si è formato "gruppo Cina", ovvero 7 coristi turisti (più me) che prima o poi riusciranno ad andare in spedizione in Oriente.
Certo, quando ci andiamo tu sarai dei nostri! :)
Se riusciamo a raggruppare un po' gi gente magari ci fanno lo sconto comitiva xD
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