lunedì 14 maggio 2012

Dottoressa, perdonali perché non sanno ciò che faccio

#1

Al distributore.
Io e il benzinaio, mentre pago.

"vai al lavoro?"
"sì"
"#città col fiume?"
"no, #città senza fiume"
"ah, allora lavori in #centro commerciale!"

Non mi conosci, #città senza fiume consta di 1*0 mila abitanti e se dico che lavoro lì tu pensi debba essere per forza in #centro commerciale?
Logica stringente.
Se fossimo nel Medioevo saresti santo.

"no, veramente in #biblioteca"
"ah se se seee, capito"
"bene. Buona gio..."
"nella libreria, certo."
"io..."
"buona lettura in libreria!"
"ok, sì, d'accordo"
"ciao!"
"..."


#2

Dalla mia estetista.

"da chi avevi avuto mio numero?"
"amica Sofi"
"aaah Sofi! Certo. L'avvocato?"
"no, il medico"
"aaah dottore! Certo. Sofi viene sempre, sempre mia cara amica"
"certo"
"sempre utile conoscere dottori, no?"
"eh già, può tornare co..."
"così quando io ha raffredore chiedo, cosa posso fare, cosa devo prendere, io fa esami prima di altri, avere ricetta!"
"ehm, sì"
"bello, bello. Comodo, bello bellissimo avere amico medico."
"sì."
"e tu che fai di lavoro?"
"bibliotecaria"
"..."
"..."
"..."
"..."
"bello, bellissimo avere amico medico. Sofi è proprio brava brava, bella nostra amica Sofi. Sofi medico. Ops, ma è troppo calda la cera?"


Vabbè, comunque anch'io mi faccio controllare i linfonodi alle prove da #coristaMedico.

("Trantor, la pianti di andare a vedere le malattie su internet?"
"mm"
"vacca boia. Li odio i pazienti così. Comunque non hai nulla"
"mm. Ma perché allora io se..."
"allora fai un controllino, no?"
"...hmmmaioverame..."
"basta.")

27 commenti:

  1. Mia madre non ha fatto medicina perche' non voleva che mia nonna la stressasse in questo modo.

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    1. Immagino. Ma poi cos'ha fatto? Non dirmi la bibliotecaria.

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    2. No, e' nel campo alimentare.

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    3. Viste le mie fisime io forse riuscirei a stressarla lo stesso, anche se dipende da cosa significa esattamente "campo alimentare".

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  2. mmm, diciamo che non sono stati proprio gentili... Anzi, sono stati proprio str###i!

    Ma la colpa temo sia del sistema bibliotecario italiano: sembra che nel 90% dei casi le persone che lavorano in biblioteca abbiamo difficoltà a mettere insieme una frase che abbia senso (scena vissuta, lo giuro!), così la gente è prevenuta verso la categoria.

    Spero che almeno chi ti conosce, apprezzi il modo in cui lavori! Già il fatto che tieni un blog la dice lunga sulle tue capacità: metà dei miei clienti non sa scrivere gli indirizzi dei siti nella barra e li scrive nel campo di ricerca di Google!

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    1. La colpa è del sistema italiano, che sposta a caso gente col posto fisso a vita con mansioni che non sanno gestire, o per la quale non sono affatto formati.

      Tipo boiler scazzati frustrati e scortesi che fanno i bibliotecari, esatto, gente che magari fino al giorno prima faceva le paghe dei dipendenti comunali, o gli uscieri dell'asl.

      La colpa è poi del sistema italiano, che denigra o relega la cultura ad un posto subalterno facendo passare l'idea strasciante che non porti ricchezza e sia qualcosa di fondamentalmente inutile e accessorio.

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    2. Eh, lo so! Guarda, io lavoro con scuole e biblioteche, quindi so perfettamente quello di cui parli!

      Il "problema" della cultura è, a mio avviso, persino più profondo di quello che tu citi: non è che lo stato non è consapevole che le modifiche siano necessarie o che la cultura non sia importante. Spesso e volentieri sono le stesse persone che vi lavorano che ritengono una qualsivoglia modifica al loro modello di vita, un atto a dir poco criminale!

      Il problema è che non puoi effettuare cambiamenti negli ambienti pubblici (siano i concorsi, le mansioni, o semplicemente il minimo di competenze richieste per effettuare un certo lavoro) senza che tutti, ma proprio tutti, sindacati, avversari politici, semplice gente che non capisce un ca##o, ma che pretende di sapere di più di te (ne ho incontrata...), ti saltino alla gola dandoti del criminale o peggio.

      E, per quelli che leggono, non sto affatto esagerando, sto elencando una situazione che VEDO svolgersi sotto i miei occhi. Situazione per la quale, purtroppo, io non posso fare niente, se non cercare di farla conoscere in giro.

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    3. Sante (cioè, vere) parole.

      Assenza totale di meritocrazia, formazione, aggiornamento, umiltà in chi approfitta del posto fisso guadagnato con una graduatoria nel 1764 - che per carità, va benissimo.
      Ma cazzo, almeno limitati a fare quello per cui sei stato formato.

      Eh sì, in questo i sindacati spesso si confondono con la gente che non capisce un cazzo, difendendo le persone sbagliate.

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    4. io sono qui bloccata per due settimana in terra d'emilia in mezzo ai pioppi e alle papere per un corso di formazione intensivo - nove ore al giorno - voluto, organizzato e gestito dalla P.A.
      e vedo colleghi giovani con tanta voglia di imparare e colleghe e colleghi utracinquantenni che hanno deciso di cambiare perché il loro settore nella P.A. era ormai ingestibile, o esternalizzato, o affossato, e che invece di farsi mettere da un canto a scaldare una sedia e prendersi il loro stipendio lo stesso tutti i mesi hanno deciso di buttarsi e impegnarsi con un lavoro complesso e delicato al servizio dei concittadini (oddio, messa così fa tanto fratelli d'italia, vero?).
      era solo per ricordare che grazie al cielo non tutta l'umanità è ancora andata a puttane (con tutto il rispetto per le puttane), neanche l'umanità del dipendente pubblico, che sì ha il culo più parato di altri ma spesso s'impegna per passione con uno stipendio che se facesse lo stesso lavoro da privato... lasciamo perdere, e fa formazione e aggiornamento spesso a sue spese e usando le ferie, perché ha ancora un'etica professionale (un'etica, soprattutto) e crede ancora che il proprio lavoro abbia "in più" il valore intrinseco, sociale di servizio al cittadino.
      io ad esempio mi sarei limitata a fare quello per cui mi ero e mi avevano formata, ma poi "quello" hanno deciso di... "darlo in outsourcing". e io, vaffanciullo, a scaldare la sedia a 40 anni non ci sto, e credo di non essere ancora rincoglionita del tutto da non poter imparare qualcosa di nuovo.
      (con tutto questo sono contenta che non mi abbiano trasferita in biblioteca, perché soffro di dislessia da dewey!!!!!)
      scusate il pistolotto.

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    5. Sì, no, lo so, per fortuna di persone serie, coscienziose e dedite al proprio lavoro con correttezza ce ne sono ancora. :)
      Solo che nella città senza fiume di casi che fanno ribollire il sangue per il nervoso inizio a vederne tanti... E la cosa rompe i m*roni moltissimo.
      Fossero tutti come te. Staremmo benissimo come colleghe!

      PS non ho dimenticato, ma sono giornate assurde, appena ho un secondo (domani sera) ti scrivo per incontrarci ;)

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    6. all'essere colleghe osterebbe il fatto che credo fermamente non potrei mai imparare a catalogare alcunché neanche in un miliardo di anni.
      qualche limite ce l'ho pure io! pochi, eh... ;-)
      quando vuoi, tanto io son qui e letteralmente non vado da nessuna parte!!!!!!

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    7. Ma smettila :) Tu ami i libri e sono sicura che ti piacerebbe, e saresti bravissima :)

      Sono giornate folli! Ma sabato 19 pure hai quel corso? Fino a che ora? La sera saresti libera?

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  3. La tua estetista ha qualche disordine generalizzato dello sviluppo neuronale o è cinese?

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    1. Ha qualche disordine generalizzato nell'ars loquendi et interloquendi ed è russa.

      L'ultima volta correva dalla sala alla stanza dov'ero io commentando infoiatissima l'orrenda figlia di lele mora.

      Non che non fossi d'accordo, eh.

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    2. lele mora SI E' RIPRODOTTO???????!!!!!!!!!!!!

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    3. Concordo con Mami.
      Questo è un problema.

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    4. E' un problema immenso. Tra l'altro faceva veramente schifo.

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  4. Interessante il benzinaio.
    Sei una ragazza? Allora fai la commessa.
    Un po' come se tutti i suoi parenti fossero benzinai.

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    1. Esatto. Della serie vivere fra 4 mura (il grande fratello, il mio distributore, maria de filippi e la vasca in centro del sabato pomeriggio con la moglie) e stare bene così.

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  5. Io sono dall'altra parte della barricata, sono l'amica medico a cui, se va bene, vengono fatte vedere le analisi del sangue, se va male, si racconta nel modo più dettagliato possibile il funzionamento dell'apparato riproduttivo o peggio dell'intestino :-)

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    1. Ed a chi bisognerebbe raccontarlo, cara ?
      In compenso, farsi TOCCARE da un medico (la chiamavano visita, un tempo), è sempre + impossibile, anche se accusi i sintomi più gravi...

      Anonimo SQ

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    2. In effetti il mio medico non è allarmista, e fin troppo, cazzo, qualcunque cosa abbia mi risponde sempre "eh, c'è in giro" anche se ho un'afta, o una costola incrinata.

      Autumn: sì, immagino che dopo un po' la cosa sia snervante! :)
      Io vado spesso in vacanza con amici medici e non so come possano sopportare ancora me e l'amico Sabo

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    3. @anonimo: a chi bisognerebbe raccontarlo? Al proprio medico, ovvio, non necessariamente all'amica che è venuta a cena :-)

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  6. Se le dicevi che lavoravi nel campo della musica attaccava con "beeella amica Trantor, comoda amica Trantor, io andare concerti gratiiis, io andare becksteigge sempre, io avere autografi gratiiis, io fare peli a Piero Pelù no gratiss!!"
    Non ti sorride il mondo, ora?

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    1. Probabile! Anche se t'immagini poi la sua faccia di estrema delusione nell'apprendere che mi occupo invece di musica classica?
      :D

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  7. Un po' come quando dico che lavoro in uno studio legale e per tutti quanti sono l'avvocato.
    Che tristezza. Cosa ci sarà di male a fare la segretaria o la bibliotecaria? Mah, mister.

    E tra l'altro non hai idea di quanta gente venga comunque a chiedermi pareri legali... (genitori compresi, per loro vivo con il codice civile alla mano).

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    1. E' che la gente proprio non si sforza nemmeno, di far scontrare i neuroni un secondo. Ragiona per categorie e di solito queste sono tipo 3 o 4, più o meno le stesse dei telefilm.

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