Ci sono solo due cose per le quali divento romantica.
Una sono i libri, l'altra le città.
Catalogare libri antichi nell'Augusta Città di X non aiuta.
Si è già parlato di filigrane, quei disegni, motti, sigle, stemmi che si intravedono guardando in trasparenza la carta antica e servivano alle cartiere per contraddistinguere la propria carta in concorrenza con le altre, e che spesso sono l'unico indizio per datare il manoscritto che si ha fra le mani.
E non voglio parlare di miniature o incunaboli o caratteri mobili, altrimenti finisce che pianto il lavoro per correre a casa a rileggermi questo.
Beh, comunque l'altro giorno non riuscivo a smettere di sorridere davanti ad un esemplare di libro stampato integralmente su carta turchina di Parma, cioè su carta più spessa, di un color turchese intenso, il che è abbastanza raro perchè di questo tipo, su tutta la tiratura, gli editori ne stampavano sempre solo due esemplari.
Su tutti gli altri in carta bianca facevano poi inserire la frase "se ne sono stampate due sole copie in carta turchina di Parma", per invogliare il lettore a cercare, e magari comprare, uno dei due esemplari più preziosi.
Non sono i codici bizantini tinti di porpora e miniati in oro e argento confezionati per l'imperatore, ma vi assicuro che avere davanti un esemplare turchino fa impressione lo stesso.
Per lo meno, fa impressione a me.
Traetene le debite conclusioni.
Allora siamo in due: credo farebbe una certa impressione anche a me, conoscendo appunto la storia che c'è dietro (non sapevo niente nè di carta turchina di Parma nè di "copie limitate", prima di leggere il tuo post)! :)
RispondiEliminaTra l'altro... adesso sono veramente curiosa di vederne una!! ;)
Appena me ne capita un altro lo fotografo e posto la foto! :-)
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