sabato 10 maggio 2008

Riflessi condizionati

Trantor, al momento, non si ritiene una persona particolarmente introversa.
E' stata timidissima da bambina, e anche ora ogni tanto le capita di arrossire quando le chiedono l'ora in treno, oppure quando qualcun altro parla di lei in sua presenza.

Tuttavia ormai ha diretto diversi cori riuscendo a tenere in mano la situazione, almeno alle prove; agli esami non farfuglia e anzi, si trova più a suo agio agli orali che agli scritti; quando presenta i concerti o fa conferenze si diverte a parlare davanti a tutti; quando conosce una persona nuova solitamente fa di tutto per essere spigliata ed abbastanza estroversa da essere considerata normale, a meno che la persona non le piaccia da morire; ha imparato a fare (ogni tanto) battute a cui qualcuno ride; con una certa dose di orgoglio non si ritiene un'imbranata alla guida. Magari guida da schifo, ma non è imbranata.
Non è più quella roba informe, insicura e poco curata che era alle medie, e ora, per reazione, ha più fiducia in se stessa e adora farsi carina, a volte quasi eccentrica; è convinta di non essere una completa stupida, dal momento che dopo anni ha capito come si usano le proporzioni.
Ritiene di avere infine qualcosa di simile al senso pratico, il che la porta ad amare i dettagli organizzativi, di qualsiasi genere siano.

Tuttavia, ci sono situazioni in cui Trantor si sente sempre, invariabilmente, un bradipo imbranato e scemo.
Quando lavora con la sua capa-coordinatrice, FrauBluecher.

FrauBluecher è un'insegnante della scuola di musica.
FrauBluecher è giovane, curata, pratica, l'equivalente di un'organizzatissima donna d'affari in carriera; Frau Bluecher è spigliata, sempre di corsa, indaffarata, precisa, non si dimentica mai nulla.
FrauBluecher sa sempre dove tenere le mani; non inciampa, non fa cadere le maracas, fa ridere i bambini, riconosce al volo quella giusta nel mazzo di 63 chiavi, sa far funzionare qualsiasi macchinetta del caffè senza perderci davanti più di 3 secondi.

Trantor, quando si trova con lei, e cioè ogni santo giorno dal lunedì al venerdì, ridiventa quella bambina timida che arrossisce e fa fatica a completare le frasi; quello che un minuto prima, da sola, avrebbe risolto in un attimo diventa ora una questione insormontabile.
Comincia col rovesciarsi il caffè della macchinetta; poi inciampa in tutte le porte e sedie che Murphy riesce a mettere sul suo cammino.
Devono scenderle fette colossali di salame sugli occhi, dato che non riesce mai a trovare quello che FrauBluecher sta indicando esasperata da 8 minuti.
Ci mette almeno 9 secondi per rispondere alle domande di FrauBluecher, la quale nel frattempo ha fissato 2 riunioni, piegato 10 leggii, scritto 5 sms e montato un armadio.
Le escono di bocca tentativi di battute pietose, a cui puntualmente nessuno ride.
Alla domanda "ci sei venerdì 14 alle 17.40?" il cervello le si fonde nello sforzo di fare mente locale e dimostrare prontezza di spirito (dopo 2 secondi FrauBluecher interviene con "ah sì venerdì 14 fai lezione dalle 18 alle 19.30 quindi per le 17.40 ci sei, ok bene ci troviamo a scuola ciao").

Se Trantor ha in più dei bambini piccoli nel raggio di 5 metri, la sua soglia di imbarazzo salirà al 98%, e dato che sicuramente in quel momento il bambino si rivolgerà in qualche modo a Trantor, lei, che spontaneamente non riesce neanche a sorridere, ad un bambino, si sentirà come chi fa scena muta ad un esame.

In queste circostanze, FrauBluecher si rivolge a Trantor come se parlasse ad un bambino di 5 anni. Quando però pretende di spiegare a Trantor "Incolla, incolla... Sai, puoi anche usare ctrl+v, sai, i due tasti contemporaneamente", oppure si attarda a spiegare per la terza volta con voce paziente e didattica una cosa elementare che Trantor ha già capito da 2 ore, ebbene in quel frangente Trantor si incazza.
Non si sa bene verso chi, forse verso Trantor stessa.
Comunque si incazza, e inizia a meditare nei minimi dettagli il post di sfogo che pubblicherà la sera stessa su splinder.

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